Arisa in lacrime a Domenica In lascia lo studio

Arisa
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Lunedì 24 Febbraio 2014, 08:12 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 09:16

Il caschetto ordinato stile Valentina di Crepax stato sostituito da un taglio corto sbarazzino e intrigante, lo stile un po' retr ha lasciato da tempo spazio ad un abbigliamento pi sexy e sofisticato e al posto delle scarpe da collegiale sono comparsi vertiginosi tacchi a spillo, unico vezzo in un look elegante ma molto essenziale. La ragazza impacciata e dalle forme rotonde si è trasformata in una donna consapevole di sé. La metamorfosi di Arisa da brutto anatroccolo dalla voce melodiosa a cigno pop è lunga 'solò un lustro, da quando nel 2009 salì per la prima volta sul palco dell'Ariston, cantando la «Sincerità» del suo amore e tornando a casa da Nuova Proposta con la vittoria in tasca e un premio della Critica. Da allora, con quella di quest'anno che le ha regalato anche il successo tra i big con «Controvento», sono sei le edizioni alle quali ha preso parte.

«Meno forma, più contenuto», aveva promesso prima di approdare nella cittadina ligure. Ciò che non è cambiato in questi anni è il suo approccio spontaneo, i suoi sorrisi contagiosi, la sua aria svagata che la fanno sembrare un'aliena nel clima caotico del Festival. «Tutto ok», dice apparentemente tranquilla con la sua vocina stridula subito dopo l'annuncio della sua vittoria a chi le chiede come si sente, come fosse la cosa più normale del mondo, come bere un bicchier d'acqua o fare una passeggiata al mare.

«Io mi agito quando canto, non quando vinco», prova a spiegare. Tranne poi commuoversi nel pomeriggio a Domenica in, vedendo un servizio con un'intervista alla madre e abbandonare lo studio senza più rientrare. Eppure la 31enne cantante di origini lucane è più determinata di quello che sembra. «Volevo vincere. Se siamo qui e facciamo questa maratona, è inutile poi correre e non tagliare il traguardo. Sono venuta e volevo vincere». E così è stato, anche perché come spiega lei stessa «sono contenta di aver vinto perchè credo che la mia canzone sia estremamente pop e considerando che il festival è pop, è giusto che vincesse».

Pensare, poi, che lei avrebbe invece puntato tutto su «Lentamente (il primo che passa)», il brano di Cristina Donà eliminato la prima sera. Al festival è arrivata da favorita, insieme a Renga e Noemi, che invece sono finiti giù dal podio, scalzati da Raphael Gualazzi e The Bloody Beetroots e da Renzo Rubino («Siamo due voci del sud hanno tanto da dire», dice riferendosi all'affermazione del cantante pugliese). «Sono contenta di aver condiviso il podio con Renzo e Raphael. Entrambi hanno fatto una ricerca e lo sforzo di portare qualcosa di nuovo sul palco dell'Ariston», ha aggiunto spiegando però, con un pizzico di polemica, che la cosa che cambierebbe sono proprio «i pronostici.

Ci hanno cominciato a dire chi vinceva o perdeva fin dall'inizio. Questo ti toglie un pò la sorpresa e mi ha anche un pò condizionato. Questa dovrebbe essere la fiera della musica, gli artisti dovrebbero venire qui a presentare i loro progetti. E basta». Il progetto di Arisa si chiama Se vedo te, il nuovo album uscito in questi giorni per Warner, in cui sono confluite sia Lentamente che Controvento.

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