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E’ il racconto, dunque, di un mutamento storico e artistico quello della mostra trevigiana, che resterà aperta a lungo, fino al 17 aprile 2017: si parte dall’inizio dell’Ottocento, con Ingres e Géricault - il genio dell'imponente La zattera della Medusa -, da questo gusto dionisiaco francese per poi assistere ad una rottura che parte dall’arte dei Salons ufficiali alle scelte stilistiche della scuola di Barbizon di Corot e Millet. Ma perchè organizzare una mostra del genere a Treviso? La retrospettiva fa parte di una serie di eventi nati per festeggiare i i vent’anni di attività di Linea d’ombra, un’azienda di cultura creata da Goldin che garantisce la gestione completa di una evento espositivo, dal momento della progettazione fino alla sua conclusione, unendo, come nessun altro pare faccia in Italia, la cura scientifica - garantita dal coinvolgimento di studiosi italiani e stranieri - e l’organizzazione.