Milano, a Brera il nuovo allestimento: a confronto il Cristo di Mantegna e il Cristo di Carracci

Andrea Mantegna, il Cristo morto nel sepolcro e tre dolenti 1470-1474
di Mariapia Bruno
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Lunedì 11 Luglio 2016, 17:28 - Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 09:24

Uno dei gioielli della Pinacoteca di Brera è senza dubbio Il Cristo morto (1470 -1474) di Andrea Mantegna. Quella prospettiva insolita lo ha reso un’icona universale del Rinascimento italiano da cui hanno preso spunto molti altri artisti. Adesso possiamo ammirarlo in un nuovo allestimento che gli permette di dialogare con un soggetto che gli fa eco: Il Cristo morto con gli strumenti della passione di Annibale Carracci, realizzato negli anni 1583-85 dal pittore veneto, che da Mantegna prese spunto, e proveniente dalla Staatsgalerie di Stoccarda. Questo meraviglioso connubio resterà visibile fino al 25 settembre 2016.
 

 


La Pinacoteca di Brera, ancora una volta, dopo gli Sposalizi della Vergine di Raffaello e Perugino, punta sulle proprie opere per stimolare i visitatori, offrendogli nuovi punti di vista. Oltre ai due Cristi morti, il dialogo culturale sarà enfatizzato dall’accostamento di un altro dipinto: il Compianto sul Cristo morto di Orazio Borgianni, realizzato nel 1615 e proveniente dalla Galleria Spada di Roma. Per l’occasione la sede culturale ha goduto anche di un riallestimento di alcune sale, dalla I alla VII. Il pubblico che, una volta tornato a casa, volesse approfondire la conoscenza degli artisti in dialogo può farlo con la pubblicazione edita da Skira per l’occasione, dal titolo Attorno a Mantegna. Andrea Mantegna: new Perspectives. Secondo dialogo a cura di Keith Christiansen.

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