Roma, uomini e gol la storia di un mito: in un libro la storia della squadra giallorossa dal 1927 ad oggi

Roma, uomini e gol la storia di un mito: in un libro la storia della squadra giallorossa dal 1927 ad oggi
di Piero Mei
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Domenica 7 Dicembre 2014, 23:05 - Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre, 14:49
«Trattala bene, che quella è la Bibbia» fa un ragazzo sull’autobus numero 80 lasciando gli occhi sulla copertina lucida quanto gli occhi, color amaranto, stemma giallorosso, lupa e gemelli compresi, AS ROMA la grande storia il titolo. «Magari me lo regalassero per Natale», fa un altro, che ora come ora (ma fra poco forse no) avrebbe voglia più di letture che di app o altre chincaglierie d’elettronica.



E di un regalo di Natale può trattarsi, la classica strenna: Davide Copperfield o Tom Sawyer non vanno più, ma Totti si porta sempre, se non si è laziali (c’è da dire che pure i laziali, comunque, ne hanno uno speciale rispetto). E’ un libro che in più di cinquecento pagine, 505 ad essere precisi e con l’aggiunta incorporata di una appendice statistica che porta il totale a 606 (la carica dei 101 fogli di numeri e statistiche, dalla prima Roma del 1927 all’ultima della stagione scorsa) racconta la Roma giorno per giorno, giornata per giornata anzi per dirla calcisticamente anche se la giornata ormai dura anche quattro giorni a botta nel campionato palinsesto televisivo che viviamo.



IL TESTO

Il racconto è minuzioso. La ricerca di notizie, aneddoti e memorabilia da riprodurre in immagini deve essere stata maniacale a giudicare dal risultato. Quanto alla statistica, poi, per la citazione di nomi e numeri, la varietà della presentazione, deve essere stato un impegno che guardato così potrebbe esser parso insormontabile all’inizio.



Ce l’hanno fatta, invece, gli autori. Tre per il racconto, Fabrizio Grassetti, avvocato e abbonato alla Roma da sessant’anni, Massimo Izzi, che vanta 14 libri d’argomento giallorosso (neanche Camilleri e Montalbano) e Gabriele Pescatore che con orgoglio giustificato si presenta come avvocato e padre di quattro figli e tifoso della Roma che ha seguito ovunque. La parte statistica è di Massimo Germani che per identificare l’anno di nascita sostiene esser “l’ultimo della presidenza Baldassare” (o Baldassarre?) e invita alla ricerca curiosa: 1949. Il tutto è pubblicato da Newton Compton Editori al prezzo di copertina di 45 euro.



La storia è divisa in sezioni: affonda nella leggenda, come quella di Roma, pure se la data è assai più vicina (1927) ed esistono documenti, e sconfina nella storia di ieri e di oggi, i tre scudetti, i tre capitani degli stessi, Masetti, Di Bartolomei e Totti per chi non lo sapesse, le felicità e le disgrazie d’una vita fin qui lunga 87 anni, più giovane della dirimpettaia da non nominare con questa Bibbia in mano.



E propone parole ed immagini solo viste e ascoltate o anche vissute, è una questione d’anagrafe. Un’immagine, a titolo di esempio, propone la copertina della rivista Il Calcio, una partita Lazio-Alba, la foto d’un portiere e la didascalia che recita, con linguaggio d’epoca, “un rimando del portiere albino”, che sarebbe la respinta. C’è il brindisi con la Sora Angelica al Campo Testaccio e c’è la copertina de L’Equipe Magazine con Rudi di Roma.



LE CURIOSITÀ

C’è la curiosità del Pallotta giocatore, Leonida e non l’attuale presidente James, nella stagione 1930-31, anche attore, si racconta, nel famoso film 5-0 che ricorda un trionfo giallorosso e una manita alla Juve. Pallotta, dicono i racconti, faceva il portiere giacché Masetti al cinema voleva far l’attaccante.



Ci sono le tessere e le vignette che all’epoca illustravano lo sport prima che se ne impossessassero la moviola, i gif, i vine e instagram, e lo scudetto del 14 giugno del ’42, insieme con l’invito del Governatore di Roma, indirizzato alla sede di Via del Tritone, a festeggiare alla Casina del Bessarione. Il duce non c’entrava, è una fantasia.

E poi tante storie, tanta vita: la coppa ritrovata tra gli stracciaroli, il fornaretto di Frascati Amadei, il dottore Bernardini, il viva la Roma di oggi e di sempre di Tre Re, gli stranieri, gli oriundi, la padrona di Raggio di Luna (Selmonnson) che fu un musical, gli anni del Mago, e avanti, correndo e scorrendo le pagine, che ci sarebbe da fermarsi su ciascuna, la Roma di Viola e quelli di Sensi, la Roma di Liedholm e quella di Capello (per non parlare del mago Herrera o del maestro Zeman o di Mazzone nel bene, di Carlos Bianchi nel male, restando in panchina); la Roma di Falcao e Bruno Conti e quella di Totti, che è la più longeva e ce n’è ancora. Magari chissà, prepararsi ad una appendice come l’Enciclopedia Treccani per questa enciclopedia in giallorosso.



Il nostalgico della lacrima cercherà le tante, troppe, occasioni perdute, una partita rimossa (o forse mai giocata), una rimonta finita nel niente. Una storia, una vita è fatta di giorni belli e brutti: ci sono tutti. Fino alla chiesa riportata al centro del villaggio, la sfida del Sergente Garcia che in uno straordinario rifacimento vivo dell’eroe letterario ha dalla sua parte uno Zorro di nome Francesco.