“Camorra sound”: la controversa colonna sonora della malavita napoletana

“Camorra sound”: la controversa colonna sonora della malavita napoletana
di Carmine Castoro
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Lunedì 23 Giugno 2014, 13:04 - Ultimo aggiornamento: 24 Giugno, 02:06
C’ una scena di una delle prime puntate di “Gomorra” – il serial Sky liberamente tratto dall’omonimo successo mondiale di Roberto Saviano – che da sola dice il potere della malavita organizzata nel casertano e la compiacenza acritica di tanti cosiddetti “artisti” : il figlio del boss Savastano, protagonista del racconto televisivo, per suggellare l’avvenuto fidanzamento con una avvenente ricciolina che aveva conosciuto in discoteca, chiama un cantante notissimo, tal Alessio, e questi gli fa nientemeno che un concerto personalizzato nel cortile condominiale su cui si affaccia un balcone che funge quasi da nido d’amore della neonata coppietta, si spengono le luci, un cuore rosso grande si illumina sul selciato, e la star popolare comincia a espletare il suo ruolo di musicista-cortigiano eseguendo canzoni su richiesta dei ragazzi teneramente abbracciati alla ringhiera.



Per business o per paura, per connivenza esplicita o rispetto tramandato, una vasta schiera di “neomelodici” e stelline canore da ricevimento matrimoniale hanno negli anni addormentato il passo di una presunta lotta all’anti-Stato della camorra, abdicando all’impegno civico in nome di una serena vita da palcoscenico che ha fatto rischiare molto meno in termini di vendette, ma anche fatto dimenticare del tutto il linguaggio della militanza e del riscatto civile.



Sanzone in questo suo “Camorra sound” compie un viaggio nella storia della musica e della criminalità organizzata campana degli ultimi quarant’anni, arricchito dalle interviste ad artisti e operatori culturali di ieri e di oggi, tra cui ‘O Zulù dei 99 Posse, Raiz degli Almamegretta, Caparezza, Edoardo Bennato, Teresa De Sio, Dario Fo. Un lavoro che pone una domanda all’intera società napoletana: se la sceneggiata di Pino Mauro e Mario Merola, così come certa musica neomelodica, spesso ha cantato la camorra, perché invece la “musica impegnata” non ha mai preso posizione contro?



Camorra Sound aggiunge un nuovo tassello all’annosa discussione sul rapporto musica-camorra, con la speranza di aprire un sano dibattito su un argomento che periodicamente scandalizza e suscita l’indignazione dell’opinione pubblica. E che probabilmente affonda le sue radici in tematiche estetiche molto lontane nel tempo, che stanno tornando prepotentemente in discussione, se è vero che, con un titolo che non lascia adito a dubbi, “L’artista e il potere. Episodi di una relazione equivoca” (Il Mulino), anche il filosofo Alessandro Dal Lago e l’artista, docente all’Accademia di Belle Arti di Genova, Serena Giordano, hanno inteso dedicare un lavoro meticoloso alla ricostruzione di un odio-amore che da secoli lega e minaccia l’ordito fra politica e suoi cantori, più o meno vili, più o meno eroici.



Il lavoro di Sanzone ha senz’altro il coraggio di chi apre finalmente uno squarcio negli apparati culturali e concettuali di un territorio da tempo martirizzato da delinquenza e mortificazione sociale come la Campania, trovando la sua forza euristica proprio nella collocazione geografica specifica, che ne fa un pamphlet vibrante.



Dice Marcello Ravveduto nella prefazione: «La domanda di Daniele è potente, un confine oltre il quale cessano le innumerevoli giustificazioni del trauma storico di una capitale senza più la sua nazione. Perché i cantautori napoletani non hanno esplicitamente preso posizione contro la camorra?».



«La canzone a Napoli ha da sempre raccontato, documentato e rappresentato i mille volti della città, i suoi segmenti, i suoi sistemi e sottosistemi, le stratificazioni e le modificazioni che hanno caratterizzato la storia del territorio», sottolinea Lello Savonardo nella postfazione.



Daniele Sanzone è nato a Napoli nel 1978. Laureato in Filosofia all’Università Federico II di Napoli, è fondatore, autore e voce della rock band ‘A67. Ha all'attivo premi e numerose collaborazioni con musicisti e scrittori come Edoardo Bennato, Teresa De Sio, ‘O Zulù, Mauro Pagani, Raiz, Roberto Saviano, Giancarlo De Cataldo, Valeria Parrella. Su il Fatto Quotidiano online cura il blog degli ‘A67. È autore e conduttore del programma Brain Food, su Fanpage.it. Suoi racconti sono presenti nelle antologie: La Ferita (2009), Sulle tracce di Felice Pignataro (2010), Musica contro le mafie (2012) e ha curato le raccolte: Scampia trip (2010) e Naples Power (2012).



Daniele Sanzone “Camorra sound” (Magenes, pagg. 192, euro 12)
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