Professione libraio, la nuova vita tra le righe

Professione libraio, la nuova vita tra le righe
di francesca bellino
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Lunedì 8 Aprile 2019, 09:45

LA TENDENZA
I gesti più rivoluzionari sono quelli che attingono alla tradizione. Lo sanno bene i librai di Roma che nel mezzo delle trasformazioni del mondo dell’editoria si sono resi conto che l’unica carta da giocare per resistere all’esplosione dei franchising e alla disaffezione dei lettori per la carta era il potenziamento della propria identità. Le librerie indipendenti più floride, attive e affollate hanno alle spalle librai appassionati, instancabili, colti, capaci di intuire le esigenze dei lettori e dall’identità riconoscibile. «Sono tornata al vecchio mestiere del libraio, ai tempi precedenti al web, a quando ricordavo a memoria tutti i titoli presenti in libreria» spiega Catia Gabrielli, titolare della libreria “Fahrenheit 451” di Campo d’e Fiori che quest’anno compie ben 30 anni di vita. La sua è una delle librerie romane più longeve che ha accompagnato le letture di intere generazioni. Un punto di riferimento anche per intellettuali di passaggio per Roma.
«Eppure - racconta Catia - c’è stato uno svuotamento che abbiamo colmato pian piano recuperando il sapere perduto del libraio, ossia fare ricerca di prime edizioni e di volumi rari e introvabili, da mettere in catalogo di fianco alle novità. Ci sentiamo rincuorati quando arriva un lettore che ci dice: “Sono qui perché solo voi potete aiutarmi”».
Creare un rapporto di fiducia con i lettori e offrirgli un luogo accogliente e allegro è il segreto anche di una delle librerie di più recente apertura, “Sinestetica” di viale Tirreno, gestita da Michele Cruciani che ha da poco compiuto trent’anni e sta sfruttando l’esperienza maturata in un ciclo di serate itineranti in cui mescolava musica, libri e arte. «Ci piace accogliere i lettori in un salotto in cui convivono più mondi, quindi più sensibilità – racconta Cruciani -, e far conoscere giovani scrittori e artisti romani. Visto che il mercato editoriale è ultra-saturo, noi proponiamo solo libri di case editrici di Roma con particolare attenzione ad architettura, cinema e arti».
Vince la carta della specializzazione e del lavoro di squadra anche per la libreria “Tuba” di via del Pigneto gestita da Viola Lo Moro, Barbara Piccolo, Barbara Leda Kenny, Cristina Petrucci e Sarah Di Nella che, con grinta e passione, hanno puntato sul talento femminile. «Siamo un luogo di socialità gestito da donne ma aperto a tutti che produce e ospita cultura – spiega Lo Moro – Oltre alla selezione di libri di sole autrici, tranne alcune eccezioni nel fumetto, organizziamo molti eventi tra cui due festival: “Inquiete” e “Bande de femmes”». Nonostante il cambio gestione e il nuovo nome, mantiene la competenza in saggistica scientifica la libreria “Tomo” (ex Assaggi) di San Lorenzo. «Puntiamo sempre sulla coesistenza di novità e di libri sempreverdi - racconta Luciano Funetta, libraio e scrittore - e ci interessano molto la poesia e la narrativa di editori indipendenti. Ogni mese ospitiamo una casa editrice offrendole una vetrina dedicata e lo spazio per una serie di eventi. Questo mese è la volta di “Gran Via Edizioni”».
Francesca Bellino © RIPRODUZIONE RISERVATA

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