Cinema, consegnati i “Nastri d'argento”: tra i premiati Rino Barillari

Rino Barillari alla premiazione
di di Rossella Smiraglia
3 Minuti di Lettura
Giovedì 28 Febbraio 2019, 09:08 - Ultimo aggiornamento: 09:13

Passato, presente e futuro del cinema, richiamato a raccolta dal Sindacato dei Giornalisti di Cinema, si è ritrovato per la premiazione di Nastri d’Argento ai film Documentari. Premiati e accompagnatori hanno riempito la sala Wegil della Regione Lazio, in un’atmosfera sobria e gioiosa, per nulla formale. Tra gli ospiti attesi non c’era Andrea Camilleri, che purtroppo non ha potuto essere presente, a cui verrà consegnato Nastro d’Argento per “Conversazioni su Tiresia”, per la regia di Roberto Andò.
Ad attirare l’attenzione dei fotografi stato l’arrivo di Paolo Ruffini, accompagnato dalla bella Diana Del Bufalo che ha sfoggiato un mini abito a tuta elegante ma sobrio, così come la serata richiedeva. A impreziosire la serata è stata proprio Erika, attrice del documentario “Up&Down-un film normale” che indossava un abito da sera rosso sgargiante e che ha tenuto a precisare “è un vestito nuovo”. I ragazzi di Paolo Ruffini hanno animato la serata con un’esibizione addirittura del “Vincerò”.
 

 


Al centro della scena e dell’attenzione non poteva che esserci lui, “The King”, il re dei Paparazzi, Rino Barilllari che ha ritirato il Nastro Speciale come “Protagonista dell’anno” per docufilm di Giancarlo Scarchilli e Massimo Spano. Lui che ha raccontato oltre 50 anni di storia e costume italiana ha dimostrato, all’incredula Presidente Laura Delli Colli di riuscire a saltare sul palco con un salto. Ha incoraggiato le future generazioni di Paparazzi, che è fiero di rappresentare, a non lasciarsi intimidire o fermare da nulla: «Privacy vuol dire provaci! Quindi provateci sempre». Walter Veltroni è arrivato da solo a ritirare il Nastro Speciale al documentario dedicato a Sami Modiano, “Tutto davanti a Me” per il valore sociale di chi con dolcezza e determinazione ha deciso di dedicare la sua vita per testimoniare gli orrori vissuti: affinché nessuno più possa vedere quello che hanno visto i suoi occhi.
Passato per non dimenticare, presente, quello dei registi come Fabrizio Carallo, premiato come il Miglior Documentario, quello dedicato a Vittorio Gassman, il Mattatore, “Sono Gassman” Vittorio Re della Commedia, ad accompagnarlo non la famiglia Gassman ma la madre e la sorella Milly e Dorita la mamma.
A chiudere in bellezza, l’arrivo dell’attesissimo Nanni Moretti. Il regista ha ritirato il premio alla carriera per il documentario “Santiago Italia” e ha sottolineato che «in un periodo così difficile la sorpresa più bella è arrivata dalle ragazze e dai ragazzi che hanno accolto il film facendolo proprio».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA