Tim Burton il visionario: mostra a Praga sull'universo sospeso tra horror e tenerezza del regista americano

Tim Burton il visionario: mostra a Praga sull'universo sospeso tra horror e tenerezza del regista americano
di Gloria Satta
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Domenica 13 Aprile 2014, 15:37 - Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 10:13
Torna Tim Burton con i suoi mostri meravigliosi e l’universo cupo ed eccentrico che distingue il suo cinema. Il regista americano cinquantacinquenne, due nomination all’Oscar, un Golden Globe, un Leone alla carriera ricevuto a Venezia, è protagonista di una mostra-evento a Praga. E presto uscirà nelle sale il suo nuovo film Big Eyes (con Amy Adams e Christoph Waltz) dedicato alla pittrice americana Margaret Keane che negli anni Cinquanta dipingeva bambini dagli occhi enormi.







La mostra ”The World of Tim Burton” - dopo il successo a New York e a Parigi - è in programma alla City Gallery di Praga fino al 3 agosto prossimo. È un’immersione totale nell’universo creativo di Burton. Il regista ha aperto i suoi archivi e il pubblico può ammirare 500 tra disegni, dipinti, fotografie, quaderni di appunti, installazioni, sculture che rimandano al suo mondo sempre sospeso tra orrore e tenerezza, caratterizzato da atmosfere gotiche e bizzarre, popolato da personaggi malinconici e al tempo stesso divertenti. Questo mondo ha preso corpo sullo schermo, nel corso di un treentennio, in film visionari e personalissimi come Beetlejuice, Edward Mani di Forbice, Big Fish, Batman, Nightmare before Christmas, Il pianeta delle scimmie, Alice in Wonderland, La sposa cadavere, Frankweenie, Sweeney Todd, Dark Shadows.



DR FRANKENSTEIN

La mostra si articola in diverse sezioni. “Intorno al mondo” ricostruisce il percorso creativo di Burton mai schiavo di luoghi e tempo: disegna infatti sempre e dovunque. “The Carnivalesque” mette a confronto horror e humour, due costanti nell’ispirazione del regista. “Figurative Works” rivela la sua capacità di mescolare esseri umani, animali e macchine quasi fosse un Dottor Frankenstein dall’immaginazione inarrestabile.



In mostra sono poi i personaggi dei suoi film e le decorazioni che il giovanissimo Tim dipingeva sulle case di Burbank, l’ordinata cittadina californiana dove nacque il 25 agosto 1958 e dov’è cresciuto solitario e malinconico: «Avevo pochissimi amici ma poco male, mi consolavo andando spessissimo al cinema», ha raccontato. Avrebbe cominciato la sua carriera nel cinema come animatore alla Disney. La sezione “Influences” della mostra fa riferimento agli illustratori e cartoonist cui Burton ha reso omaggio: Edward Gorey, Charles Adams, Don Martin, i grandi vecchi della Disney Les Clark, Marc Davis, John Lounsbery, Frank Thomas. Sono esposti anche scatti Polaroid e i libri fitti di appunti, disegni e creazioni che il regista è solito regalare al cast e alla troupe alla fine di ogni film.



Oggi Burton è un cineasta appartato che alla confusione hollywoodiana ha preferito la vita più tranquilla di Londra, dove da anni vive con la moglie Helena Bonham-Carter e i due figli. «La mondanità non mi piace, mi sento piuttosto vicino ai miei personaggi, poco integrati e in conflitto con la società: anch'io tendo a interiorizzare tutto, sono chiuso, solitario e arrabbiato», ha spiegato di recente.



JOHNNY NON C’É

Per girare Big Eyes, Burton ha rinunciato al suo attore-feticcio Johnny Depp, anche padrino dei suoi figli. Il film racconta la disputa giudiziaria tra la pittrice Margaret Keane (Amy Adams) e il marito, interpretato dall’attore Christoph Waltz (due Oscar) che rivendicava la paternità dei suoi quadri. Big Eyes sarà distribuito in Italia da Lucky Red, dopo un più che probabile passaggio a un festival di prestigio (Venezia?). Nel frattempo, il regista non sta con le mani in mano. Burton adatterà per il cinema il romanzo “La casa per bambini speciali di Miss Peregrine”, protagonista un gruppo di orfani dai poteri eccezionali. E potrebbe finalmente realizzare il sogno di tutta la vita: portare sullo schermo la figura di Edgar Allan Poe, affidandone il ruolo proprio all’amato Depp.
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