Aniconismo Iconico, fino al 31 ottobre la mostra di Nino Perrone alla Galleria Vittoria di Roma

Aniconismo Iconico, fino al 31 ottobre la mostra di Nino Perrone alla Galleria Vittoria di Roma
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Martedì 27 Ottobre 2020, 12:24 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 14:37

L'appuntamento è in via Margutta, a Roma, presso la storica galleria Vittoria. La nuova mostra dell'artista pugliese Nino Perrone curata da Tiziana Todi si intitola Aniconismo Iconico e comprende dodici tele ad olio e dieci serigrafie, tutte ritoccate a mano dall'autore e sarà visitabile fino al prossimo 31 ottobre. 

«Il tema è un esplicito riferimento al testo dello storico dell'arte e critico Giorgio di Genova - spiega lo stesso Pirrone - che ha inaugurato la mostra e alla sua interpretazione dello stretto legame fra la natura e la produzione artistica.

Le opere sono tutte caratterizzate da un tratteggio cromatico che rappresenta la traduzione pittorica di alcuni aspetti della natura, che nel mio sentire generano vibrazioni emotive, forze energetiche e visioni di luce e colore». 

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Alcuni dipinti sono stati realizzati per l'occasione, fra questi rientrano Lagotto e Organismo vivente, opera prediletta dall'artista  «perché esalta la natura in ogni sua caratteristica vivacità e forma, un insieme di armonia pittorica che rende piacevole la vista di chi osserva».  La tela è preparata con stucco e colla, quindi dipinta con la spatola per fare in modo che ogni colore diventi gestuale e anche protagonista.

«Tutta la pittura di Perrone si ispira alla natura – scrive il critico Giorgio Di Genova - ed è una personalissima traduzione di aspetti di essa come è documentato dai suoi paesaggi e dalle marine, vere e proprie trasfigurazioni in ritmiche spatolate, taches, svirgolature, pois cromatici che in qualche caso convivono nella stessa opera come nel caso di Terra di Puglia».

Nell’arte del maestro in grado di «dipingere la vivace anima del mondo», come da definizione del critico Stefania Pieralice, nascono composizioni intense che rimangono impresse nella memoria di chi avrà la fortuna di visitare questa importante mostra, dove spiega il critico Daniele Radini Tedeschi «l’osservatore non rimane un mero ammiratore ma diventa parte integrante del quadro».

Sulle qualità dell'artista si era espresso anche Philippe Daverio, recentemente scomparso a causa di una terribile malattia: «Nino Perrone è un narratore visivo di abitudini sedimentate. Non vi è dubbio, esiste un immaginario dell'Italia meridionale, dominato dal sole, dalle stagioni, dal mare. Nino perrone narra questo immaginario. Osservando le sue opere, si vive un'esperienza oltre i confini e i minuti scorrono più veloci all'interno della cornice laddove l'anima fuoriesce e viene invasa da forti sentimenti».

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