Coronavirus, morto Giulio Giorello: l'intellettuale che amava Topolino

Coronavirus, morto Giulio Giorello: l'intellettuale che amava Topolino
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Lunedì 15 Giugno 2020, 20:16 - Ultimo aggiornamento: 22:35
Nuovo lutto nel mondo della cultura. È morto a Milano a 75 anni il filosofo Giulio Giorello: era nato nel capoluogo lombardo il 14 maggio del 1945. Era allievo di Ludovico Geymonat ed è stato il suo successore nella cattedra di Filosofia della Scienza all'Università Statale milanese. l'Italia della cultura perde un
intellettuale poliedrico, divertito e divertente pur nel rigore degli studi, mai supponente ma anzi con il pallino della verifica e del dubbio, libero e dalle mille attività e passioni.

Da quanto si è appreso, era stato ricoverato per il coronavirus circa un mese fa al Policlinico da cui era stato
dimesso da una decina di giorni. Negli ultimi giorni la sua situazione era peggiorata. Si era sposato tre giorni fa con la sua compagna Roberta Pelachin. Non aveva figli.

Giulio Giorello: «Nelle scarpe dell’immaginario»

Filosofo, accademico ed epistemologo, Giulio Giorello si è interessato nei suioi studi alla critica e crescita della conoscenza, aveva grande interesse per  le  discipline fisico-matematiche e l'analisi dei molteplici modelli di convivenza politica e sociale. La sua opera è molto vasta: dai suoi primi studi in filosofia e storia della matematica, si è poi interessato ai temi del cambiamento scientifico e delle relazioni tra scienza, etica e politica.Liberal democratico, Giorello si ispirava, tra gli altri, al pensiero del filosofo inglese John Stuart Mill e nel 1981 ha curato con Marco Mondadori l'edizione italiana di "Sulla libertà".

Con Tito Faraci nel luglio 2014 Giorello ha scritto una storia per il settimanale «Topolino», dedicato agli ottant'anni di Paperino: si intitola «La filosofia di Paperino», dove il papero va a un congresso di filosofi. Se il Topolino «libertario e anarchico» era il suo preferito, Giorello ha sempre spaziato, nei suoi studi, in svariate discipline, mosso da una grande curiosità. Nel corso degli anni si è occupato parecchio anche del mondo dei fumetti, da Tex Willer (a cui ha dedicato il libro «La filosofia di Tex Willer», Mimesis, 1999) a Dylan Dog, fino a Ratman, firmando la prefazione a «Ratman. Superstorie di un supernessuno» di Leo Ortolani

Giorello si è occupato anche di storia della scienza e della matematica, con libri come  "Lo spettro e il libertino".  Giulio Giorello è ateo ed ha scritto tra l'altro il libro "Senza Dio. Del buon uso dell'ateismo".  Dirigeva presso l’editore Raffaello Cortina la collana “Scienza e idee”.  Era stato presidente della Società italiana di
logica e filosofia della scienza ed appassionato di fumetti. Mantenendo un impianto internazionale e da divulgatore - quindi comprensibile anche ai non addetti ai lavori - il filosofo, peraltro laureato anche in matematica, si occupava, tra l'altro, di neuroscienze, paleontologia, psicologia evolutiva, fisica delle particelle, mitologia, ricerca filosofica e bioetica.  Il libro ritenuto di maggior successo scritto da Giorello,
era "Di nessuna chiesa", un manifesto per la libertà di pensiero e di ricerca.

Il filosofo era nato il 14 maggio 1945 nel capoluogo lombardo. Con il suo maestro Ludovico Geymonat  aveva firmato il volume "Le ragioni della scienza" (Laterza, 1986).

Era stato ricoverato a causa del coronavirus per un paio di mesi al Policlinico. Finalmente dimesso una decina di giorni fa è tornato a casa con grande soddisfazione fra i suoi adorati libri. Dopo i primi giorni passati serenamente purtroppo però sono ritornati i problemi di salute. È rapidamente peggiorato - tutto fa presumere ai medici che si sia trattato di complicanze del virus anche se saranno le analisi a stabilirlo - fino a quando si è capito che non c'era più nulla da fare.
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