Ricordo “La Smorfia” con Enzo Decaro, Lello Arena e Troisi in una piccola sala di Roma dove questi tre giovani arrivati da Napoli tentavano l’avventura. Irresistibili sempre, anche quando obbligavano Enzo Decaro, il più belloccio fra i tre, ad andare all’intervallo tra i tavoli per cercare di conquistare una cena per tutti alla fine dello spettacolo. Irresistibile Massimo, nella sua profonda e invincibile malinconia, quando faceva qualche rara comparsa in programmi televisivi o quando ancorché in un gruppo di amici raccontava un episodio o un’idea che gli era venuta. Una volta provai grande tenerezza per lui quando mi parlò della malattia cardiaca che lo aveva colto quando aveva dodici anni e che gli procurava una invincibile eterna stanchezza. Disse: «Io mi trascino dalla poltrona al letto, dal letto alla poltrona». E quel che sarebbe successo, sono certo che Troisi lo intuiva ed ecco il motivo per cui amò molto Il postino e volle girarlo prima di altre questioni legate al suo cuore disastrato.
San Giorgio a Cremano Massimo Troisi era nato a Sangiorgio a Cremano, nell’hinterland napoletano. Ed era molto legato alla sua città natale come peraltro erano legatissimi a lui gli abitanti. Ebbi la prova quando, alcuni anni fa, fui invitato per alcune volte per organizzare e condurre un Festival di teatro a lui dedicato. In quei giorni, tutto mi ha parlato di Troisi e tutti mi hanno palato di Troisi raccontandomi del bar dove era solito andare, della strada che preferibilmente faceva. Una sorta di ringraziamento per quel che in vita Troisi aveva dato a Sangiorgio a Cremano e che negli anni avrebbe comunque continuato a dare. Voglio aggiungere quanto era forte in Troisi la timidezza che lo portava anche a piccoli gesti di maleducazione, come allontanarsi da un consesso noioso con una scusa qualsiasi. Aveva ragione, come aveva ragione a tenere nascosti il più possibile i suoi amori che sono stati numerosi e con personaggi talvolta conosciuti. E’ strano, ma quando mi parlava di questo, era come se volesse raccontarmi una vita che non intendeva vivere, che non gli apparteneva: la vita di un altro Troisi. Quello sano.
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