E' morta Mariangela Melato, la regina
del palcoscenico: una vita per l'arte

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Venerdì 11 Gennaio 2013, 10:11 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 03:53

ROMA - E' morta a Roma l'attrice Mariangela Melato. Aveva 71 anni: nata a Milano, era malata da tempo. Si spenta nel Centro Antea per malati terminali all'interno del Complesso S. Maria della Piet: al suo fianco fino all'ultimo la sorella Anna. Un gravissimo lutto nel mondo del cinema, del teatro e della cultura per la scomparsa della grandissima attrice che alternò ruoli drammatici a quelli da commedia.

I FUNERALI DELLA MELATO

Mariangela Melato vincitrice di tantissimi premi, dal Davide di Donatello al Nastro d'argento, ha lavorato con Pupi Avati, Wertmuller, Bertolucci, Monicelli, : tra i suoi film più famosi con Giancarlo Giannini Mimì metallurgico ferito nell'onore, Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto, Casotto e La classe operaia va in paradiso. La Melato resterà per sempre nel firmamento del cinema internazionale. «Sono affranta» le prime parole di Lina Wertmuller. Pupi Avati il primo provino della Melato. «Un'attrice indimenticabile» dice commosso Giancarlo Giannini. Cordoglio dal presidente della Repubblica e da Twitter.

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- Addio a Mariangela Melato

- La scena cult con Giancarlo Giannini

- Dopo 40 anni di nuovo insieme a Giannini

- Scena da Travolti da un insolito destino

Il funerale di Mariangela Melato si terrà a Roma sabato alle ore 15.00 presso la Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo. A darne notizia, insieme alla famiglia, è Renzo Arbore. Dalle 8,30 alle 12 sarà aperta la camera ardente privata, riservata ad amici e parenti al Centro Antea - Rete delle cure palliative dove l'attrice si è spenta stamattina. Il funerale si terrà domani alle 15 alla Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo e successivamente la salma sarà cremata.

Se ne è andata serenamente»: è l'«unica cosa che trapela dal centro Antea. Nelle ultime ore c'erano con lei la sorella Anna e un'amica. L'attrice, malata da tempo, era ricoverata da una ventina di giorni.

Una vita per il cinema e per il teatro. Mariangela Melato è stata tra le attrici più versatili del teatro e del cinema italiano, capace di affrontare ruoli comici o drammatici, di trasformarsi in personaggi molto lontani tra loro ma sempre con grandissima intensità. Ha lasciato così nella memoria della vasta platea italiana che l'ha sempre amata ed apprezzata, personaggi indimenticabili, da quelli sul grande schermo come Fiore, amante milanese di Mimì Metallurgico con la regia di Lina Wertmuller, a quelli sul palcoscenico del teatro come nell'Orestea di Eschilo diretta da Luca Ronconi.

Fino alla Filumena Marturano al fianco di Massimo Ranieri andata in replica su Rai1 proprio nel giorno di Capodanno. Nata a Milano il 19 settembre 1941, Mariangela Melato da giovanissima studia pittura all'Accademia di Brera, disegnando manifesti e lavorando come vetrinista alla Rinascente per pagarsi i corsi di recitazione di Esperia Sperani.

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- La Melato recita Medea

- Intervista alla signora del teatro e del cinema

Non ancora ventenne entra a far parte della compagnia di Fantasio Piccoli con il quale esordisce in «Binario cieco di Terron», rappresentato al Teatro Stabile di Bolzano. In seguito matura la sua formazione artistica sotto la guida di registi come Dario Fo, Luchino Visconti e Luca Ronconi. Nel 1969 debutta nel cinema con un film di Pupi Avati, «Thomas», e, due anni dopo, recita in «Per grazia ricevuta» di Nino Manfredi. Nel 1972 ottiene un grande successo popolare con la sua interpretazione di Fiore, l'amante milanese di Giannini, in «Mimì metallurgico ferito nell' onore» di Lina Wertmuller.

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- Una vita per il palcoscenico

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- La Wertmuller alla Camera Ardente

Contemporaneamente dimostra di saper affrontare (anche sul grande schermo) ruoli non solo comici e grotteschi ma anche drammatici, come quelli che interpreta accanto a Gian Maria Volontè in «La classe operaia va in paradiso» (1971) e «Todo modo» (1976), entrambi di Elio Petri, o quello di Mara in «Caro Michele» di Mario Monicelli. Attrice versatile dagli infiniti talenti, è anche un' eccellente ballerina, come dimostra sul palcoscenico del Sistina interpretando Belcore di «Alleluja, brava gente». Oppure, al cinema, in «Aiutami a sognare», ancora diretta da Pupi Avati, o in «Domani si balla» di Maurizio Nichetti.

Se sul palcoscenico recita nell'«Orlando Furioso», nell' indimenticabile Orestea di Eschilo e in «Quel che sapeva Maisie» da Henry James, spettacoli tutti diretti da Luca Ronconi, dopo essere stata sulla scena ora Fedra ora Medea ora Madre Coraggio, sul grande schermo si ritrova con Ugo Tognazzi, tra i fasti della Belle epoque, ne «Il petomane» (di Pasquale Festa Campanile, 1983) per essere poi trasportata tra le anime burlone di un cimitero in «Mortacci» di Sergio Citti.

Negli anni '90 si dedica soprattutto al teatro ma nel 1999 non rinuncia a comparire nell'affollato cast di «I panni sporchi» di Mario Monicelli. Molto attiva anche sul piccolo schermo, dopo il successo dei primi due episodi del film televisivo «Una vita in gioco», rispettivamente diretti da Franco Giraldi (1991) e Giuseppe Bertolucci (1992), compare in «Due volte vent' anni» (di Livia Giampalmo), tratto dall' omonimo romanzo di Lidia Ravera. Torna al cinema per interpretare la sorella di Enzo Tortora in «Un uomo per bene» (di Maurizio Zaccaro, 1999) e «L' amore probabilmente» di Giuseppe Bertolucci (2001).

Nel 2007 si era presa una pausa dal teatro impegnato portando in scena Sola me ne vo dove ballava e cantava come una vera show girl. Anzi come Madonna, la cantante rock che l'aveva sfidata sul suo terreno nel remake di Travolti da un insolito destino. «Ora tocca a me - disse in quell'occasione la Melato - renderle la pariglia». In tv si è vista negli ultimi anni in Rebecca, la prima moglie regia di Riccardo Milani (2008) e in una splendida Filumena Marturano (2010), con Massimo Ranieri andata anche in replica su Rai1 nel giorno di capodanno.

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