La teoria del tutto: la straordinaria vita di Stephen Hawking diventa un film

La teoria del tutto: la straordinaria vita di Stephen Hawking diventa un film
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Giovedì 4 Dicembre 2014, 19:29 - Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 09:43

Si chiama “La teoria del tutto” e uscirà nelle sale italiane a gennaio: è il film che racconta la straordinaria vita di Stephen Hawking, uno degli scienziati più importanti e influenti della nostra epoca.

Famoso per gli studi sui buchi neri e l’origine dell’universo, Hawking è diventato un simbolo della scienza del XX secolo: tutti sanno chi è, tutti riescono a identificarlo e soprattutto ad associare il suo nome all’inconfondibile figura di scienziato popolare, capace di divulgare al grande pubblico le teorie che portano la sua firma. Nonostante la grave malattia degenerativa che lo ha costretto all’immobilità, Hawking ha occupato la cattedra di matematica dell’Università di Cambridge per 30 anni, continuando a lavorare e a studiare; ma, cosa ancor più importante, l’astrofisico inglese può comunicare grazie a un sintetizzatore vocale collegato alla sedia su cui si muove.

Ed è proprio grazie a una nuova sedia che Hawking torna a stupire i suoi ammiratori: un sistema sviluppato dagli ingegneri della Intel, in collaborazione con l’azienda britannica SwiftKey (che ha sviluppato il software linguistico), permetterà allo scienziato di comunicare molto più rapidamente, permettendogli di navigare su internet o rispondere alle mail in un decimo del tempo richiesto finora.

In tutto, tre anni di lavoro per realizzare la nuova sedia, a cui potranno fare riferimento per motivi di ricerca coloro che studiano le patologie motorie.

Con la nuova sedia ciò che riceverà il sensore posizionato sulla guancia del matematico verrà decifrato da un commutatore infrarossi montato nei suoi occhiali, cosa che gli permetterà di selezionare i caratteri sul suo computer. Il software sviluppato dalla SwiftKey (due anni di lavoro) è stato pensato per un modello di linguaggio personalizzato su Hawking. Il programma di testo è simile a quello utilizzato dalle applicazioni per cellulari: memorizza quello che uno ha già scritto in mail, messaggi e post, anticipando le parole con suggerimenti.

Con questo nuovo, innovativo sistema, Hawking dovrà scrivere meno del 20% del totale dei caratteri espressi. Finora, ad esempio, per effettuare una ricerca su internet, l’astrofisico doveva seguire un procedimento complicato: chiudere la finestra di comunicazione, spostare il cursore per avviare il navigatore, muoverlo di nuovo verso la barra di ricerca e infine digitare le parole della ricerca. Il nuovo sistema automatizza tutti questi passaggi.

Hawking ha fatto la sua prima uscita pubblica con la nuova sedia ieri mattina a Londra e ha subito voluto dire la sua: «La medicina non è stata in grado di curarmi, per cui dipendo dalla tecnologia per poter comunicare e vivere». «Per decenni» ha aggiunto Wen-Hann Wang, vicepresidente di Intel e direttore esecutivo di Intel Labs, «il professor Hawking si è avvalso della tecnologia per interagire con il mondo. Tuttavia, per fare una analogia, il suo vecchio sistema era come voler utilizzare applicazioni e pagine web senza disporre di tastiera e mouse».

Nel mondo più di tre milioni di persone vivono nelle stesse condizioni di Stephen Hawking, colpiti da lesioni e infermità motorie di origine neurologica. Queste patologie colpiscono le attività muscolari volontarie, come la capacità di parlare, camminare, deglutire e compiere qualsiasi tipo di movimento. Per questo, nelle intenzioni di Intel, c’è la volontà di estendere da gennaio il nuovo sistema progettato appositamente per Hawking ai ricercatori e agli scienziati impegnati nel campo delle disabilità, per farne una piattaforma di studio comune e aperta.

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