A raccontarla, prima un libro uscito nel 2007 basato sul diario di Antonina, “Gli ebrei dello zoo di Varsavia” di Diane Ackerman e ora un film, “La signora dello zoo di Varsavia” di Niki Caro, in sala con M2 Pictures. Ne è protagonista Jessica Chastain (anche coproduttrice esecutiva) a fianco di Johan Heldenbergh, nei panni del marito e Daniel Bruhl interprete dello 'zoologo' di Hitler, Lutz Heck, infatuato di Antonina. «I miei genitori erano convinti democratici. Mi piacerebbe che il loro umanesimo parlasse all'oggi - dice Teresa Zabinska -, è un messaggio che trovo necessario nei tempi che viviamo».
Vedere una manifestazione come quella neonazista di qualche giorno fa in Polonia «mi rende molto triste e mi preoccupa». Nata nel 1944, Teresa non ha ricordi personali degli anni della guerra e dell'impresa compiuta dai genitori, capaci di nascondere, dal 1939 alla fine del conflitto, centinaia di persone sotto il naso dei nazisti, che avevano depredato lo zoo, uccidendo molti animali o trasferendo quelli più rari a Berlino: «Papà e mamma (insigniti nel 1965 da Israele del titolo di “Giusti tra le Nazioni” e morti all'inizio degli anni '70) non mi hanno mai parlato di ciò che era successo. Lo hanno fatto molti degli uomini e delle donne che avevano salvato, diventati loro amici e che tornavano a trovarci. Io ero una bambina molto curiosa e ho iniziato a fare domande».
Teresa ha amato tanto il libro «dove ho scoperto molti altri aspetti di ciò che i miei hanno vissuto». «Ho parlato in fase di preparazione con la regista Niki Caro e la sceneggiatrice Angela Workman ma soprattutto con Jessica Chastain - racconta - che mi ha chiesto moltissimi particolari caratteriali e anche più legati al quotidiano della vita di mia madre. Jessica ne ha saputo mettere appieno in luce l'interiorità, la dolcezza e la complessità».
Il film infatti cattura tanto il coraggio di Jan, quanto la straordinaria sensibilità di Antonina, in grado di creare un rapporto profondo con chiunque avesse attorno, animali o persone: «Aveva una fortissima capacità empatica, unita all'istinto. Una dote che le permetteva di relazionarsi agli animali in un modo assolutamente unico, e che l'ha aiutata anche durante la guerra, nel gestire i rapporti con i nemici. Per noi figli non è stato facile crescere con una mamma così - aggiunge sorridendo -. Era impossibile dirle bugie, le scopriva subito grazie al suo intuito».
© RIPRODUZIONE RISERVATA