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Per i pm «il fatto non sussiste». Il regista era stato iscritto nel registro degli indagati nello scorso mese di aprile. Parenti era stato tra i primi a schierarsi a favore di Brizzi subito dopo le testimonianze raccolte dalle Iene contro il regista. «Non dimentichiamo - prosegue Neri Parenti - la gogna mediatica a cui è stato sottoposto Fausto non solo alle Iene, ma su tutti i media e quello che hanno dovuto affrontare la moglie e la bambina che è piccolina, con i fotografi appostati tutti i giorni sotto casa.
Dopo lo scoppio del caso, la Warner ha fatto uscire in sala il film di Natale di Brizzi senza avvalersi però della sua promozione.
Non ha lavorato per quasi due anni. Sono ovviamente felice per lui, gli telefonerò al più presto». Le denunce riguardavano tre presunti episodi avvenuti nel 2014, 2015 e 2017. Gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Maria Monteleone, hanno svolto accertamenti anche per i due casi, quelli risalenti ad alcuni anni fa, le cui denunce erano arrivate oltre i termini di legge. In base a quanto accertato dai magistrati nella vicenda non sono stati riscontrati profili di natura penale. Nello scorso mese di aprile lo stesso Brizzi è stato ascoltato dai pm fornendo una serie di chiarimenti.
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