"Backstage a Cinecittà", Chopard svela i segreti del cinema

Anita Eckberg sul set de La Dolce Vita (1960)
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Martedì 13 Maggio 2014, 14:47 - Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 11:43

CANNES (Francia) - Chopard, in occasione del 67 Festival di Cannes, svela il dietro le quinte del Cinema facendo rivivere la magia dei leggendari studi romani attraverso una mostra fotografica dal titolo "Backstage a Cinecittà". Presso lo Chopard Rooftop all'Hotel Martinez, per tutta la durata del Festival, dal 14 al 25 maggio 2014, in esposizione le immagini con istanti rubati o ritratti, colti fuori dal set o nel bel mezzo delle riprese, che svelano le caratteristiche più nascoste degli studi storici durante la loro epoca d'oro, negli anni Cinquanta e Sessanta.

Il mito di Cinecittà, costruita nel 1937 e dove sono stati girati quasi tremila film, di cui una cinquantina hanno ottenuto l'Oscar, è cresciuto insieme ai capolavori come "La Dolce Vita", "Ben Hur", "Guerra e Pace", "Cleopatra" o "Il Gattopardo" e attorno alle star del calibro di Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Alain Delon, Sophia Loren, Charlton Heston o Audrey Hepburn.

Nei ventotto scatti in mostra i grandi nomi della settima arte italiana sono immortalati mentre lavorano con grande concentrazione: Ingrid Bergman e Roberto Rossellini commentano lo script di "Viaggio in Italia" (1953) mentre Luchino Visconti, appollaiato su uno sgabello e con aria assorta, dirige una sequenza di "Rocco e i suoi fratelli" (1960). Alcune foto, leggere e insolite, rivelano la gioia di vivere e la distensione che regnavano nei momenti di pausa.

Fernandel vestito da Don Camillo continua il suo show anche quando non è ripreso dalla telecamera (1952). Charlton Heston, con indosso i brandelli del costume di Ben Hur, inforca una Vespa o gioca a rugby (1959) mentre Henry Fonda fa un pisolino tra due scene di "Guerra e Pace" (1955).

La sublime Ava Garner si sistema l'abito, con l'aiuto di una costumista, per le riprese de "La Contessa scalza" (1954), mentre Brigitte Bardot sogna sorseggiando una tazza di tè (1955). In queste immagini, la fabbrica dei sogni, la "città delle dive" come soleva dire Federico Fellini, riprende vita per la gioia dei cinefili e dei nostalgici dell'epoca.

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