22 Jump Street, due coppie comiche per un successo

Jonah Hill, Ice Cube e Channing Tatum in una scena di 22 Jump Street
di Fabio Ferzetti
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Lunedì 28 Luglio 2014, 17:08 - Ultimo aggiornamento: 17:09
Il bello del cinema che veloce, a volte molto veloce. Il brutto della critica è che è lenta (anche se a volte la lentezza è un pregio). Così per consacrare due nuovi geniacci non basta un successo e nemmeno due. Ce ne vogliono quattro. Ma soprattutto ci vuole la capacità di riconoscere il loro tocco dietro film così frenetici e consapevoli (ma mai autocelebrativi) che si stenta a crederli frutto delle stesse menti.



Spirito del tempo Anche perché questi film sono talmente nutriti di altre immagini, altre storie, altri personaggi, che istintivamente li si attribuisce a una specie di “spirito del tempo”. Come se lo stile ipercitazionista oggi così di moda nel cinema Usa fosse una specie di lingua comune a tutti i nuovi autori venuti su a pane e tv. Come in effetti è. Solo che per portarlo a livelli stellari ci vuole un pizzico di genialità.



Lord e Miller E qui entrano in campo loro. Phil Lord e Christopher Miller. I registi 39enni di Piovono polpette, The Lego Movie, e dei due Jump Street. Ieri 21 Jump Street. Oggi 22 Jump Street. Perché in una serie bisogna pur cambiare qualcosa. Così la centrale di polizia per cui lavora questa centomilionesima strana coppia di sbirri (l’atletico Channing Tatum e il cicciotto Jonah Hill) si sposta dall’altro lato della strada... E qui siamo già nell’autoriflessione, ovvero nella capacità di prendersi in giro mentre il film procede a tutta velocità.



Sequel e remake Perché oggi non basta più fare un sequel o un remake. Bisogna fare il sequel del remake di un serial che già a suo tempo reimpastava Miami Vice e decenni di cinema e tv precedenti. Il tutto senza perdere il filo, anzi facendo in modo che questo vorticare di prestiti e citazioni diventi parte del gioco. Tanto che lo spettatore è spinto in alto dalle gag e dall’azione, ma è ancorato a terra da questo sistema di rimandi. In questo l’animazione è imbattibile, e The Lego Movie resta forse il capolavoro di Lord e Miller. Ma la cosa davvero sbalorditiva è la capacità di giocare con la stessa libertà e inventiva usando attori e scene dal vero.



Vita da campus Vedere per credere Hill e Tatum infiltrarsi al college in cerca di uno spacciatore come se fossero ragazzini. Per scoprire, orrore, che in dieci anni le mode, i gerghi, i codici giovanili sono cambiati in modo totale. E non sempre a loro sfavore, tanto che contro ogni attesa sarà il cicciotto a rimorchiare una bellissima studentessa (se nza imaginare che...), mentre il bel Tatum si invischia in un’esilarante amicizia virile a un passo dalla gayezza con un biondo rugbysta che forse la sa lunga sullo spaccio...

Di più non si può dire anche perché dialoghi e gag sono a prova di descrizione, ma su questi due bisnipoti di Stanlio e Ollio, Starsky e Hutch, Gibson e Glover (Arma letale) e mille altri buddy movies a tratti passa addirittura come un soffio l’ombra dei Blues Brothers. E scusate se è poco.

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