Marrazzo, la sua versione a Domenica In:
«Mia figlia mi disse “Chiedi scusa a mamma”»

Marrazzo, la sua versione a Domenica In: «Mia figlia mi disse “Chiedi scusa a mamma”»
di Valeria Arnaldi
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Domenica 3 Novembre 2013, 20:13 - Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 10:00
ROMA - Il mio errore di uomo lo porter con me e con la mia coscienza, ma in termini pubblici il mio errore stato quello di averlo fatto quando ero a capo di un’istituzione e penso di averlo chiuso quando ho restituito quelle chiavi. Piero Marrazzo parla a Domenica In dello scandalo che lo portò a dimettersi da Governatore della Regione Lazio ma anche del suo imminente ritorno in Rai.



«Ho sbagliato a tal punto nella mia vita privata che in termini proprio di errore la questione era nei confronti di mia moglie, delle mie figlie e di chi mi voleva bene. E questo rimane. Non sono mai stato indagato per nessun fatto nelle vicende che avete ascoltato e questa per me non è un’assoluzione perché io quell’errore me lo sono preso e mi sono dimesso. C’è stata però una sovrapposizione che purtroppo è rimasta - dice Marrazzo - Mi credevano a capo dell’istituzione pure quando già non lo ero più. Ho riconsegnato le chiavi ai cittadini che me le avevano affidate cinque anni prima. Non ho procedimenti penali per la mia gestione della Regione».



Profilo pubblico ben distinto dunque da quello privato. «Non ho mai voluto e non vestirò mai i panni della vittima, non posso nascondermi dietro cose che non c’erano. Non c’era lo stress, se ne sarebbero accorti quanti mi stavano vicino. Sono andato a Montecassino a cercare di capire perché un uomo di successo faccia una cosa senza significato quando ci sono significati più profondi come una famiglia. L’errore più grave è stato mentire alla mia compagna». Marrazzo si rivolge al pubblico, perché provi a immedesimarsi e parla della serenità delle sue figlie. «La più piccola, dodici anni, mi ha detto: Non devi chiedere scusa a me ma a mamma. L’altra: Papà la tua vita non è solo uno scandalo, la vita è tutte le cose che hai fatto».



Stare attenti, allora, è l’appello di Marrazzo: «Se non stiamo attenti a dire ai nostri figli che chi sbaglia non può più lavorare, stiamo dicendo ai nostri figli che quando prendono un cattivo voto è finita a scuola, quando sbagliano con un amico è finita. Questo è il punto d’incontro tra il credente e il non credente». L’ex-governatore invita anche i colleghi Rai a stare attenti alle parole, poi parla della suo ritorno sulla rete. “Ho un contratto di lavoro come tutti”.



Marrazzo sarà il conduttore della trasmissione “Razza Umana”, su Raidue, da metà novembre, che proporrà documentari italiani e stranieri. “Il titolo prende spunto dalla risposta di Einstein alla domanda ‘Lei in quale razza crede?’. ‘Razza umana’ me la sento addosso perché vuole dire attenzione: di uomo ce n’è uno, non lo si divide per colore, per credo religioso, ma lo si deve giudicare a tutto tondo. Poi ci sono le diversità e le vai ad affrontare”.
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