E' il verdetto che giunge sulle pagine del numero di agosto della rivista statunitense Psychology Today che ha chiesto il parere della sociologa Rosemary Hopcroft, dell'università della Carolina del Nord, a Charlotte, che ha analizzato a fondo la vita sessuale degli americani e ha pubblicato in merito anche una ricerca sulla rivista "Evolution and Human Behaviour" intitolata "Sex, status, and reproductive success in the contemporary United States", per indagare, appunto, come lo stato socio-economico, l'intelligenza e altri fattori influiscano sulla vivacità della vita sessuale di ognuno di noi. Secondo Hopcroft «l'intelligenza è associata negativamente con la frequenza dell'attività sessuale, un'evidenza che lascia non poco sgomenti». In altri termini, più sei intelligente meno fai sesso.
E non è tutto: l'ultima edizione del sondaggio "National Survey of Family Growth" mostra che più è alto il tuo livello di istruzione, minore è il numero di partner che hai avuto negli anni passati: in particolare, la ricerca rileva che maschi laureati hanno la metà della possibilità di coetanei diplomati di aver avuto 4 o più partner negli anni precedenti.
L'associazione negativa tra sesso e intelligenza si rileva sin dall'età adolescenziale. Uno studio di Carolyn Halpern dell'Università della North Carolina a Chaperl Hill ha scovato un'alta concentrazione di giovani ancora vergini tra coloro che hanno le doti per sedere sui più alti gradini della scala dell'intelligenza. I teenager più brillanti arrivano dopo anche al bacio. Ma questa scelta di posticipare l'inizio dell'attività sessuale è veramente una scelta del teenager intelligente oppure è una mancanza di opportunità? Vale a dire: i giovanissimi intelligentoni hanno le stesse chance di fare sesso dei coetanei meno brillanti? È facile credere che sia tutto un motivo di immagine: se pensiamo a un adolescente intelligente e dai voti ottimi, ci viene in mente subito il secchione occhialuto, magari con qualche brufolo di troppo, chino sui libri e poco preso dal look e dall'apparenza, e quindi meno attraente. Ma non è questo il punto, perché una ricerca dimostra che, anche a parità di attrattività fisica, i più intelligenti si occupano meno di questioni di sesso.
Il motivo potrebbe essere che, per avere un buon curriculum ed essere intelligente, serve studiare, e quindi si ha meno tempo per altro, o anche che lo studioso abbia altre priorità, come a dire: meglio passare le sere a leggere tutta la bibliografia di Dostoevskij che uscire in cerca di avventure. Ma forse c'è una spiegazione più biologica ed evolutiva: chi è più intelligente, ipotizza lo psicologo evoluzionista Aurelio Josè Figueredo dell'Università dell'Arizona, ha sicuramente più risorse (tra i nostri antenati aveva modo di ideare strategie di caccia più proficue, oggigiorno può aspirare a lavori più qualificati e meglio remunerati), quindi può permettersi di fare meno sesso perché, anche se così facendo ha meno chance di riprodursi, qualora avesse un figlio avrebbe di certo più risorse da dedicargli.
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