L'Hard Rock Cafè sposa il chilometro zero

L'Hard Rock Cafè sposa il chilometro zero
di Michele Ruschioni
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Mercoledì 20 Settembre 2017, 19:07 - Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio, 13:46
Cipolla rossa di Certaldo, ruchetta fresca, tiramisù, mozzarella di bufala toscana, salumi tipici e birre prodotte da un birrificio che più toscano non si può. Dove siamo? All'Hard Rock Cafe di Firenze che da oggi amplia la sua offerta gastronomica inserendo nel menù prodotti tipici delle colline del Chianti e diventando così il primo "Hard Rock Test Kitchen" d'Italia e il terzo in Europa dopo Madrid e Lisbona.

La storica catena di ristorazione americana abbraccia quindi la filosofia del chilometro zero. Su 178 ristoranti sparsi in tutto il mondo saranno dodici i ristoranti a scegliere la via local. Se l’esperienza di Firenze sarà soddisfacente non è escluso che anche l’HardRock Cafe di Roma possa seguire la strada della cucina di prossimità.

“Nei suoi 46 anni di storia, Hard Rock Cafe non ha mai smesso di rinnovare il proprio menu, di anticipare e reinterpretare le principali tendenze culinarie, e di trovare sempre modalità sostenibili per l’approvvigionamento degli ingredienti – spiega David Pellow, vice president of Cafe Operations in Europe per Hard Rock International – Il programma Test Kitchen mette sotto i riflettori produttori e fornitori locali in tutte le città, permettendo ai nostri classici piatti di arricchirsi con i tipici e unici sapori del territorio”.

Una cosa è certa: prodotti come la Finocchiona, la mozzarella di bufala, l’aceto balsamico e birre prodotte da microbirrifici indipendenti sono impossibili da trovare nelle grandi catene di food. Chi ci ha provato non è mai riuscito a coinvolgere in maniera così netta le realtà locali come ha fatto l’Hard Rock di Firenze.

“Attraverso un attento processo di ricerca durato mesi – racconta Alessio Bisogni, general manager di Hard Rock Cafe Firenze – abbiamo selezionato alcuni fornitori ideali in grado di garantire una produzione responsabile e sostenibile senza trascurare la massima cura degli aspetti ambientali e sociali. Questa selezione è passata attraverso lo studio, la scelta e l’assaggio di centinaia di prodotti, tra carni, formaggi, salumi, verdure, e prodotti da forno, nonché dall’osservazione diretta dei metodi di allevamento degli animali e coltivazione di verdura e frutta”.

 
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