Addio a Madame Claude, regina delle maitresse

Madame Claude
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Martedì 22 Dicembre 2015, 19:49 - Ultimo aggiornamento: 26 Dicembre, 17:05

Per Parigi è la fine di un'epoca. Madame Claude, la storica maitresse che negli anni Sessanta e Settanta diresse un raffinatissimo giro di prostituzione, uno dei grandi scandali dell'epoca del presidente Pompidou - è morta all'età di 92 anni. Rendere il «vizio bello»: era questo il motto di Madame, all'anagrafe Fernande Grudet, nata ad Angers 1923 e morta sabato scorso nello stesso ospedale di Nizza in cui era ricoverata da due anni.

Per due decenni Madame Claude è stata l'incontrastata regina di una rete di squillo senza precedenti a cui si sono rivolte le più alte sfere del gotha francese e internazionale: capi di Stato e di governo, politici, industriali, alti funzionari, artisti. Con il suo filo di perle, i golf di puro cashmere e l'inconfondibile allure borghese, ha gestito 500 donne spesso molto belle, colte e raffinatissime, attrici, cantanti o modelle magari in cerca di successo o solo di qualche soldo facile, oltre che su una manciata di gigolò. Les "filles", come venivano chiamate nell'ambiente, non erano vere prostitute o in ogni caso non si consideravano tali. Tutte offrivano prestazioni sessuali a diecimila o quindicimila franchi a notte (tra i 1.500 e i 2.300 euro) lasciando a Madame una commissione del 30%. L'elezione del presidente Valèry Giscard d'Estaing e il rafforzamento della lotta allo sfruttamento della prostituzione, a metà degli anni Settanta, segneranno l'inizio della fine. Nonostante le sue innumerevoli 'protezionì nelle sfere più alte della società e una fuga negli Usa, Madame Claude, verrà condannata e incarcerata a più riprese, fino agli anni Novanta, quando "montò" un ultimo giro di prostituzione. Martine Monteil - il capo della brigata anti-prostituzione che una volta la fece arrestare - ricevette anche le sue migliori congratulazioni.

«Sono molto contenta - commentò l'ex maitresse - che almeno ci sia una donna che abbia un riconoscimento. Lei è veramente in gamba, e se io dico una cosa del genere di uno "sbirro", potete crederci». Oltre vent'anni dopo la fine dei guai giudiziari colei a cui il fisco reclamava 11 milioni di franchi si ritirò a Nizza con un modestissima pensione e un piccolo appartamento in affitto.
Sola, isolata, poteva contare solo su qualche amico che passava a trovarla la domenica. Il telefono su cui una volta arrivavano le chiamate dei grandi del mondo non squillava praticamente più. È morta a poche settimane dal passaggio all'Assemblea Nazionale di una proposta di legge socialista per rafforzare la lotta allo sfruttamento della prostituzione.

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