Lo sa bene Julia Sedefdjian: a soli 21 anni è diventata lo chef più giovane di Francia, e probabilmente del mondo intero, ad aver ricevuto lunedì scorso la prestigiosa stella Michelin per l’anno 2016. Un riconoscimento importante, rilasciato dalla famosa Guida, al ristorante Fables de la Fontain di Parigi, di cui è a capo dall’agosto scorso. In realtà, all’epoca, non sono stati pochi i cittadini che hanno storto il naso per la decisione del celebre locale di rue Saint-Dominique proprio per la sua giovane età. Ma ora tutti i suoi detrattori dovranno ricredersi.
Julia, nata e cresciuta a Nizza, nel Sud della Francia, ha cominciato muovere i primi passi in cucina a soli 14 anni come aiuto cuoco di Aphrodite, celebre ristorante della città della Costa Azzurra. Già all’epoca si era fatta notare per il suo impegno e la sua bravura, ottenendo anche alcuni riconoscimenti, tra cui la medaglia d’oro come miglior chef apprendista del Paese nel 2012. Dopo qualche mese fu chiamata alle Fables de la Fontaine, sotto la guida del famoso Anthony David. Qui tre anni dopo è stata nominata chef.
Il segreto del successo dei suoi piatti è nella semplicità e nell’uso di ingredienti genuini ma non troppo cari. Anche se il suo ristorante si trova a pochi passi dalla Torre Eiffel, infatti, è conosciuto in tutta la città per i suoi prezzi accessibili quasi a tutti, con menù che vanno dai 25 ai 50 euro e con porzioni abbondanti. Una vera e propria rivoluzione, che è piaciuta agli esperti ma soprattutto ai clienti. «Quando ho saputo della stella Michelin – ha raccontato Julia al quotidiano francese Le Figaro – ho versato lacrime di gioia, di emozione. Ero certa che non avremmo mantenuto la stella perché avevamo cambiato completamente il menù. Si tratta di una sensazione inspiegabile, la migliore ricompensa che si possa ottenere».
Sulla sua giovane età ha detto: «Questo mestiere ti fa maturare in fretta e l’età conta poco. Il bello è lavorare con una brigata giovane dove, anche se donna, si ottiene più rispetto». Al giornalista che le ha chiesto dove riesca a trovare l’ispirazione per i suoi piatti, la giovane chef non ha avuto dubbi: «Come tutti i bravi cuochi la mia biblioteca è piena di libri di cucina, ma spesso l’idea di una ricetta mi viene in mente casualmente, magari durante una conversazione. A volte mi capita persino di sognare dei piatti e la mattina seguente comincio a lavorare per realizzarli».
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