I ragazzi si erano riuniti la mattina per realizzare un calco della testa di uno di loro cementandola e avevano cominciato a filmare tutti i passaggi dell'operazione. Dopo avergli infilato la testa in un sacchetto di plastica in cui era inserito un tubo per permettergli di respirare, gli hanno messo un forno a microonde sul capo riempito di Polyfilla, uno stucco a presa rapida. La situazione è precipitata, e i sorrisi si sono trasformati in smorfie di preoccupazione, quando il ragazzo ha cominciato ad avere problemi gravi di respirazione. Dopo aver tentato per 90 minuti di liberarlo, i ragazzi si sono resi conto che da soli non sarebbero mai riusciti nell'impresa e hanno chiamato i pompieri e i servizi sanitari. Per effettuare l'operazione di salvataggio (delicatissima, visto che il materiale si era solidificato) è servita un'ora: alla fine dell'incubo, i ragazzi si sono scusati mille volte con il personale intervenuto per aver provocato un allarme che poteva essere evitato.
«Per quanto divertente potesse sembrare il loro gioco - ha detto Shaun Dakin, capo della squadra dei vigili del fuoco - quel ragazzo ha rischiato seriamente di morire soffocato e di restare gravemente ferito. Scardinare quel forno a microonde è stato molto complicato, perché in gran parte era stato saldato. Abbiamo dovuto chiamare i nostri colleghi del soccorso tecnico per riuscire ad aprirlo. Il ragazzo si è sentito molto meglio quando abbiamo rimosso un grosso pezzo di Polyfilla con un cacciavite, permettendogli di respirare più facilmente, ma abbiamo comunque dovuto continuare a lavorare con estrema attenzione, visto che operavamo vicino alla sua testa. Alla fine tutti i ragazzi si sono scusati infinitamente per l'allarme provocato: non dobbiamo dimenticare che dover intervenire per casi come questo, che sono assolutamente evitabili, rischia di impedirci di accorrere laddove avvengono incidenti del tutto fortuiti e non provocati».
© RIPRODUZIONE RISERVATA