Quando è riemerso alla luce del sole dalla miniera di San Josè, in Cile, dopo essere rimasto intrappolato per 69 giorni con 32 compagni sotto 700.000 tonnellate di roccia che stavano per diventare la loro tomba, il 31enne minatore Daniel Herrera non poteva sapere che in quel momento esatto la sua vita, salva per miracolo, stava per cambiare in meglio. Accolto tra gli applausi dei parenti, degli amici e dei tecnici che avevano messo in moto una gigantesca macchina dei soccorsi, sapeva solo che quella brutta storia era finalmente finita. Una storia che per oltre due mesi aveva tenuto il mondo con il fiato sospeso e che è stata raccontata nel film del 2015 "The 33", con Antonio Banderas e Juliette Binoche.
Non poteva sapere, in quel momento, che in mezzo a un miliardo di telespettatori che in tutto il globo stavano seguendo l'avvenimento, all'altro capo del mondo, a Ravensburg, in Germania, una segretaria di 36 anni, Melanie Mayer, single con una figlia, aveva notato tra tutti proprio lui: rimasta fulminata dal suo sorriso, per giorni non è riuscita a toglierselo dalla testa, fino a quando non ha avviato le ricerche e lo ha rintracciato su Facebook.
«Ho sentito qualcosa non appena l'ho visto - dice oggi Melanie - Sapevo che aveva un'anima buona. Per quanto strano possa sembrare, ho sentito qualcosa che mi univa a lui, quando sorrideva sentivo un calore provenire da lui e, per quanto folle possa sembrare, mi sono innamorata».
Daniel accettò l'amicizia e avviarono un rapporto online che crebbe pian piano. Lui all'inizio era scettico. «Abbiamo iniziato a scriverci e lei mi diceva di essere attratta da me - racconta - Io non ci credevo, pensavo che fosse un gioco, uno scherzo: non credevo che potessero nascere amori in rete». Continuarono a scriversi per settimane, poi cominciarono a sentirsi per telefono. Dopo un anno, finalmente, Melanie volò in Cile per capire se il loro rapporto poteva funzionare anche nella vita reale e non solo in quella virtuale del web. «Mi sono innamorato appena l'ho vista - dice Daniel - Dal quel momento ho saputo che volevo solo stare con lei: dopo pochi giorni abbiamo cominciato a parlare di matrimonio».
Dopo che Melanie tornò in Germania, per due anni continuarono la loro storia d'amore a distanza. Poi, nel settembre 2014, tornò a Santiago con la figlia Noah. E lì fu accolta da una sorpresa bellissima. «Quando sono arrivata ho trovato Daniel con delle rose rosse e un anello in mano. Si è inchinato e mi ha chiesto di sposarlo. La mia famiglia e gli amici mi dicevano che ero pazza a pensare di trasferirmi in Cile per lui. Hanno cambiato idea al nostro matrimonio: dopo averlo conosciuto hanno capito che avevo ragione io. Certo, è stata una grande sfida, ci sono molte differenze culturali e la mia patria è lontana, ma insieme siamo felici. Daniel si è rivelato esattamente come lo avevo immaginato quando l'ho visto in tv». Tutti e tre si sono trasferiti in una casa di Santa Cruz, a due ore di auto da Santiago, e due settimane dopo Daniel e Melanie si sono sposati con rito civile.
«Non avrei mai immaginato che sulla terra potesse esserci una donna così meravigliosa come Melanie. Mi ha aiutato tanto a superare il trauma subito in miniera - dice Daniel che, dopo l'incidente, è andato per un anno e mezzo dallo psicologo - Quando avevo gli incubi, lei mi abbracciava in modo tale da tranquillizzarmi come nessun altro sapeva fare. E mi ha incoraggiato a trovare un lavoro diverso, autista di camion per la miniera, per evitare di andare nuovamente sottoterra. Ma posso dire che quell'incidente mi ha portato anche cose buone: grazie a quello ho una moglie e una famiglia. La mia vita è cambiata, ma in meglio. E grazie a Melanie sono riuscito a superare lo choc».
A breve, inoltre, Noah, che ha dieci anni, avrà una sorellina: Daniel e Melanie aspettano una bambina che nascerà tra pochi giorni e si chiamerà Sophia. «Il giorno in cui nascerà Sophia sarà il secondo più felice della mia vita - dice Daniel - Il primo è stato quando Melanie ha accettato di sposarmi».
«Daniel è sempre stato molto buono con Noah - dice Melanie - la tratta proprio come se fosse suo padre.
Ma ora sono felice che lui possa avere una bambina tutta sua».
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