Gran Bretagna, arriva la petizione contro i pop corn al cinema: «Fanno troppo rumore»

Pop corn al cinema
di Luisa Mosello
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Martedì 19 Gennaio 2016, 17:26 - Ultimo aggiornamento: 17:27
Una coppia che scoppia. Anzi scoppietta. Come i pop corn che da sempre hanno fatto, appunto, coppia fissa con gli spettatori al cinema. Un rito per migliaia di cinefili abituati a gustarsi le immagini sul grande schermo insieme al mitico sacchetto. Con quel suo inconfondibile rumore “scrocchiarello” che però a qualcuno non piace proprio. Tanto da lanciare una petizione contro i chicchi di mais all’interno delle sale cinematografiche, come dire un vero e proprio divieto di sgranocchiare i granelli della discordia mentre si vede un film.

Accade in Gran Bretagna dove il dj e conduttore radiofonico inglese Mike Shotton ha pensato di vietarli fra le poltronissime, neanche fossero pericolosi per la sicurezza. Che in questo caso non c’entra niente perchè ad essere chiamato in causa è l’inquinamento acustico. Come dire: altro che traffico alle ore di punta sulla tangenziale, altro che martelli pneumatici per i lavori in corso. I pop corn sono stati accusati di ledere la salute delle nostre orecchie. O per essere più esatti: danno fastidio soprattutto perché rovinano la visione della pellicola, che magari è di genere drammatico o è un thriller. Insomma al dj di Newcastle non va di sentire rumori molesti nel bel mezzo di una scena intensa o da brivido.

Shotton (che non è un vecchietto  ma un trentenne che per mestiere è sempre in mezzo ai suoni) fa risalire il suo “trauma” a quando era adolescente e stava vedendo al cinema “Robin Hood, il principe dei ladri” e fra una freccia e l’altra il sacchettino del vicino minacciava di continuo la sua concentrazione. L’idea della petizione però gli è balenata pochi giorni fa mentre era succube dello sgranocchiamento durante la proiezione di Star Wars. Da qui la decisione che però alla fine ha preso un’altra strada. Nel Regno Unito, i dibattimenti su qualsiasi cosa, anche su mais e dintorni, sono una cosa seria: se si raggiungono le 10 mila firme si arriva a discuterne con la massima ufficialità di fronte alla Camera dei Comuni.

Per questo il popolo dei fan accaniti dei pop corn ha pensato a un contro mossa lanciando un’altra petizione contro l’eventuale divieto. Decisa la data decisiva, l’11 gennaio, sarebbe stata valida la petizione con più firme.
La vittoria, schiacciante e scoppiettante, è stata degli amanti del “chrunc” che, fra l’altro, stanno diventando sempre più gourmet: stanno uscendo infatti in tutto il mondo pop corn al jamon in Spagna,  al wasabi, al cocco o al cioccolato bianco. Il dj debole di orecchie non ha potuto far altro che accettare la (sonora) sconfitta.

 
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