Usa, petizione con 400mila firme salva pit bull dalla condanna a morte per aver addentato e ucciso due capre

Usa, petizione con 400mila firme salva pit bull dalla condanna a morte per aver addentato e ucciso due capre
di Federica Macagnone
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Giovedì 19 Ottobre 2017, 18:06 - Ultimo aggiornamento: 20:25

Per oltre un anno è stato additato come un cane pericoloso. In tutto quel tempo ha vissuto inconsapevolmente nel braccio della morte per un crimine che non aveva mai commesso. Ma quando la sua sentenza sembrava ormai scritta, Hank, un pitbull di 2 anni e mezzo, è rinato a nuova vita con una famiglia che lo ama e che si è battuta per riportarlo a casa. E non solo: per lui si sono mobilitate quasi 400mila persone che, attraverso una petizione on line, si sono schierate per la liberazione del pitbull ingiustamente condannato all'eutanasia, nonostante le prove schiaccianti della sua innocenza.
 

 


La storia risale al 1° aprile 2016, quando Hank e sua madre Sadie stavano giocando con un gregge di capre nella tenuta di Debra Parscal, nella contea di Lewis, nello stato di Washington. Cosa abbia fatto scattare la ferocia di Sadie non è ancora chiaro: fatto sta che si è scagliata contro due capre, addentandole e uccidendole, e ha dato un morso al muso di un pony. Una vicina di casa aveva però raccontato che erano stati entrambi i cani a scagliarsi sul gregge. All'udienza in tribunale, tre settimane più tardi, Hank e Sadie furono dichiarati colpevoli: a quel punto, secondo il codice della contea, un animale pericoloso deve essere soppresso se non ci sono altre soluzioni. L'unica alternativa data a Debra fu quella di costruire un recinto adeguato dove tenere i due cani e stipulare un'assicurazione di 500mila dollari per eventuali lesioni e danni provocati dai propri animali. Una strada non percorribile per Debra, vista l'onerosa somma di denaro.

Così Hank venne portato in un canile e un giudice distrettuale ordinò che fosse ucciso. Lì è rimasto per mesi, nonostante le dichiarazioni di chi, in quel periodo, è entrato in contatto con lui: tutti lo descrivevano come un cane dolcissimo e obbediente, praticamente incapace di fare del male. Una verità avvalorata dal fatto che l'unica testimone della vicenda aveva ritrattato, sostenendo di non aver mai visto Hank attaccare le capre. Circostanza, tra l'altro, confermata dalle telecamere di sicurezza. E mentre Sadie veniva trasferita in Oklahoma presso una famiglia che si sarebbe occupata di lei, il figlio rimaneva ingiustamente ancora sul banco degli imputati.

La sorte di Hank è cambiata il 17 gennaio, quando Jann Propp-Estimo e suo marito, Gary Pringle, di Centralia, dopo aver deciso di prendere un secondo cane, si sono innamorati di lui e hanno deciso di adottarlo.

«All'inizio mio marito ha fatto qualche resistenza, ma alla fine ha ceduto - ha raccontato Jann - Solo che Hank aveva un'etichetta che indicava che non era disponibile. Dopo poco tempo ci hanno contattato per dirci che potevamo andarlo a prendere. Abbiamo pagato la tassa di adozione e lo abbiamo portato a casa». Per quattro mesi Hank ha scorrazzato felice nella tenuta della famiglia fino a quando, il 9 maggio, Gary non ha ricevuto una telefonata dallo sceriffo: poche ore dopo Hank era di nuovo al rifugio. Il procuratore non poteva credere ai suoi occhi quando ha saputo che il cane era stato adottato senza la stipula di un'assicurazione e si è messo in moto affinché quel "pericoloso" pitbull tornasse al canile.

Un colpo al cuore per la famiglia che, però, non si è arresa e ha contattato Adam Karp, noto avvocato specializzato in diritti degli animali. Da quel momento sono iniziati lunghi mesi di battaglia per riportare a casa Hank, mentre su internet crescevano le firme per il suo rilascio.

Mercoledì la svolta. John Skinder, giudice della contea di Thurston, ha disposto il rilascio immediato di Hank in quanto non poteva essere ritenuto un cane pericoloso. «Sono estasiata - ha detto Jann - Voglio amarlo e farlo sentire a casa». Una storia a lieto fine per Hank che, dal braccio della morte, è passato all'abbraccio amorevole dei suoi nuovi padroni. 

 

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