«Lo fanno per trasgressione, per far salire l'adrenalina, per rinforzare il ruolo all'interno del gruppo dimostrando a se stessi e agli altri coraggio.
Una sfida social che non tiene conto delle conseguenze, potenzialmente anche letali. Se non vengono rimossi certi contenuti sul web, si rischia di diseducare tutta una generazione», avverte Manca spiegando che lo svenimento indotto - utilizzato da ragazzini anche come scusa per non andare a scuola, per evitare una interrogazione o litigi con i propri compagni - non è una moda del momento, risale agli anni '90. Digitando su YouTube “flash indiano” o “choking game” la ricerca produce migliaia di risultati. «Stiamo parlando di ragazzini di circa 12 anni che passano parte del loro tempo in rete, trovandovi talvolta spunti per 'divertirsì, challenge da imitare». Di fatto, l'emulazione è un pericolo che si ancora facilmente al disagio giovanile. L'ultimo caso a Tivoli, dove un 14enne per provare il Choking Game che aveva visto giorni prima sul web, si è messo intorno al collo un cavo della play station: è stato ritrovato privo di sensi dal padre ed è morto in ospedale. Fatali le lesioni al cervello provocate dall'asfissia causata dalla mancanza d'ossigeno.
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