Mamma single sta morendo e non sa chi si prenderà cura del figlio: l'infermiera dell'ospedale accetta di adottarlo

Mamma single sta morendo e non sa chi si prenderà cura del figlio: l'infermiera dell'ospedale accetta di adottarlo
di Federica Macagnone
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Sabato 20 Settembre 2014, 15:11 - Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 10:47

Quando lo scorso marzo le stato diagnosticato un cancro al fegato allo stadio terminale, non riusciva a smettere di piangere. Le lacrime che segnavano il viso di Tricia Somers, 45 anni, di Harrisburg, in Pennsylvania, erano dettate dalla rabbia, dalla disperazione e dalla preoccupazione.

Da una parte c'era l'atroce sensazione di doversi arrendere all'idea che le restavano pochi mesi di vita, dall'altra c'era il piccolo Wesley, 8 anni. Lo aveva tirato su da sola, senza un compagno, senza i genitori morti qualche anno fa. Tricia si era abituata alla sua condizione di solitudine. Wesley le riempiva la vita e questo la rendeva immensamente felice. Ma quando la malattia si è abbattuta sul loro ristrettissimo nucleo familiare non poteva smettere di chiedersi chi si sarebbe preso cura del piccolo. Nessuno dei lontani parenti avrebbe potuto far crescere Wisley. Nessuno avrebbe potuto comprargli i giochi, iscriverlo a scuola e mettere da parte un gruzzoletto per mandarlo all'università. Nessuno si sarebbe preso cura di lui quando avrebbe avuto l'influenza. Nessuno sarebbe stato lì ad asciugargli le lacrime dopo il primo amore finito male. E per Tracy tutto questo significava morire una seconda volta.

Poi la folgorazione. Era ricoverata al Pinnacle Health's Community General campus per la chemioterapia quando Tricia Seaman è entrata nella sua vita. La sua infermiera era veramente una brava persona. Era dedita al suo lavoro come mai aveva visto fare prima. Una mamma di quattro bambini, gentile e simpatica, che presto sarebbe diventata un'amica.

«Quando l'ho vista sono stata avvolta da una sensazione di conforto – ha raccontato Somers – È lei, mi sono detta». E così, come un fulmine a ciel sereno, Tricia, prima di essere dimessa dall'ospedale, ha espresso il suo unico desiderio: «Dopo la mia morte, puoi prenderti cura di mio figlio?».

L'infermiera era sconvolta dalla domanda della sua amica-paziente, ma ha preso seriamente la richiesta e ne ha parlato con il marito. La coppia stava già cercando di adottare un altro figlio, ampliando la famiglia composta da lei, il marito Daniel, tre adolescenti e un bambino di 10 anni. «Dobbiamo fare qualcosa» ha detto l'uomo e ogni preoccupazione si è sciolta dietro le lacrime di gioia. I Seaman sono stati felici di dire sì e hanno rilanciato l'offerta: «Perché non vi trasferite da noi? Non posso più essere la tua infermiera, adesso sono la tua famiglia». Ora vivono tutti sotto lo stesso tetto. Wesley è felice: sa che sua madre se ne andrà. Continua a ripeterle che non è colpa sua e che le è grato perché adesso ha una famiglia.

Tricia non sa quanto le resterà da vivere: i medici a maggio le avevano dato un mese di vita ma lei è ancora qui a combattere per gli ultimi istanti con il figlio. Sa che lo dovrà lasciare ma tutto è cambiato: adesso ci sono delle persone che sono disposte a prendersi cura di lui, che non lo faranno mai sentire solo. Tricia guarda suo figlio e sorride. Crescerà bene. Anche senza di lei.