Venerdì 17: origine, storia e superstizione del giorno più sfortunato dell'anno

Molti in Italia si prendono il giorno libero dal lavoro venerdì 17 per evitare di uscire di casa

Venerdì 17, l'origine, storia e superstizione del giorno più sfortunato dell'anno
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Venerdì 17 Febbraio 2023, 10:06 - Ultimo aggiornamento: 10:29

Nella cultura italiana il numero 17 (e non il 13, come negli Stati Uniti, ndr.)) è da sempre sinonimo di sfortuna. Se poi è anche venerdì 17 per molti è proprio un «giorno nero». In Italia, soprattutto al Sud, molte persone utilizzano anche amuleti per «sconfiggere la sfortuna». Scopriamo il perchè di questa particolare credenza italiana.
 

Perché 17 è considerato sfortunato

Alcuni credono che questa credenza sia iniziata nell'antica Roma perché il numero 17 scritto con i numeri romani è «XVII», se si inverte l'ordine delle cifre si può leggere «VIXI» che nella lingua latina si traduce in "ho vissuto", che può essere interpretata come «La mia vita è finita».

Nell'Antico Testamento della Bibbia, si dice che il grande diluvio avvenne il 17 del secondo mese. Inoltre, il venerdì è considerato sfortunato perché «Venerdì Santo» (Venerdì Santo) era il giorno della morte di Gesù.

Il giorno più sfortunato di tutti sarebbe venerdì 17 novembre perché il 2 novembre è un giorno commemorativo per i defunti in Italia. Quando venerdì 17 cade a novembre, viene chiamato "il mese dei defunti".

Un motivo per restare a casa

Molti in Italia si prendono il giorno libero dal lavoro venerdì 17 per evitare di uscire di casa. Né tengono riunioni importanti, si sposano o prendono decisioni vitali quel giorno. Altri portano in giro portafortuna, chiamati "amuleti". Gli italiani portano anche ciondoli, come il corno rosso, un ferro di cavallo o un vecchio gobbo, nelle loro tasche o borse, o li posizionano strategicamente nelle loro case. Questi portafortuna derivano tutti dalla tradizione napoletana. Potresti sentire un proverbio, come "Né di venere, né di marte ci si sposa, né si parte, né si da principio all'arte!".

 

La superstizione colpisce anche le imprese: la compagnia aerea italiana Alitalia non ha un posto n. 17 così come molti hotel in America che non nominano il 13° piano (delle volte è chiamato 12 B, ndr.).

La Renault, invece, ha venduto il suo modello «R17» in Italia come «R177» . Nella pista di bob, slittino e skeleton di Cesana Pariol a Cesana la curva n. 17 è etichettata «senza nome».

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