Threads, la nuova app di Zuckerberg, non infastidisce Twitter. È parità, per ora, con Musk e l'Europa rimane a guardare

La sfida tra i due colossi, quello di Zuckergerg e quello di Musk finisce in pareggio per ora Dieci milioni in sette ore le registrazioni su Threads, ma l'impatto è solo americano

Threads, la nuova app di Zuckerberg, non infastidisce Twitter. È parità, per ora, con Musk e l'Europa rimane a guardare
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Sabato 8 Luglio 2023, 14:50

Il duello tra Zuckerberg e Musk è praticamente finito in pareggio. Il primo giorno di Threads, la nuova app anti-Twitter lanciata ieri dal fondatore di Facebook Mark Zuckerberg contro il rivale Elon Musk ha visto i due contendenti alla pari. Avrebbe vinto alla fine Meta perché in sole quattro ore ha superato i cinque milioni di utenti. «Dieci milioni di persone si sono registrate in sette ore», ha twittato il patron di Meta su Twitter, giusto per dare fastidio al suo competitor. Ma ha vinto anche il fondatore di Tesla perché come spesso accade sui social le migrazioni, quando ci sono, sono lente.

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Anche per questo, quello tra Meta e Twitter rischia infatti di essere un duello del passato. «Il vero social emergente -.

si legge sul Sole24Ore - si chiama TikTok ma gioca un campionato a parte. Ha fatto il pieno di adolescenti e Millennials ma del social ha davvero poco. Si guarda con il pollice ma si interagisce poco, pochissimo. Twitter è il passato, resta un luogo dove sostanzialmente si scrive, si legge e si litiga. Una rete sociale testuale amatissima da politici, star dello spettacolo, atleti e intellettuali, che spesso viene usata in modo compulsivo e tossico ma resta l’unica piattaforma dove trovare notizie, dichiarazioni e commenti di rilevanza pubblica. Piace ai giornalisti ma non ha mai sedotto inserzionisti e sponsor. E infatti da anni è in forte e apparentemente inesorabile declino».

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Le spunte blu a pagamento per ora non hanno funzionato, anzi hanno allontanato alcuni Vip. Poi i licenziamenti dello staff, i numerosi dietrofront e in ultimo la decisione di venerdi scorso di bloccare l’accesso alla lettura dei tweet per i navigatori non “loggati”, ossia senza accesso con la motivazione di contrastare gli «elevati livelli di manipolazione del sistema e di data scraping». I paletti prevedevano per gli account verificati un massimo di 6.000 post da leggere al giorno mentre per gli account non verificati la soglia scende a 600 post al giorno, fino a toccare i 300 post per gli account nuovi non verificati. 
David Pierce su The Verge ha scritto: «L’ascesa dell’intelligenza artificiale ha mandato in tilt tutte le reti sociali. I grandi modelli linguistici di aziende come OpenAI e Google sono costruiti sulla base dei dati raccolti dal Web aperto. Vuole dire che mentre prima pubblicare tutto e rendersi accessibile significava aumentare followers, visibilità e catturare pubblicità adesso questi dati possono essere monetizzati e venduti a chi di mestiere allena gli algoritmi di Ai. 
La nuova piattaforma Threads rivale di Twitter si presenta come la versione testuale di Instagram. Si integrerà con ActivityPub, che è un protocollo di reti sociali aperto e decentralizzato. Ciò consentirà teoricamente agli utenti della nuova app di portare con sé i propri account e follower su altre app che supportano ActivityPub, incluso Mastodon. Come viene spiegato sul loro blog: le persone che utilizzano app compatibili saranno in grado di seguire e interagire con le persone su Threads senza avere un account Threads e viceversa, inaugurando una nuova era di reti diverse e interconnesse. Il vero ostacolo di Threads è il fatto di appartenere a Meta e di essere connesso con la sua galassia social. L’utilizzo di un account Instagram come sistema di accesso che se da un lato renderà rapida l’adozione a chi è già su Instagram, dall’altro potrebbe non essere gradito agli utenti di Twitter. Sicuramente non sembra gradita ai garanti della privacy europei. 

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