Voti alle elementari, «no al ritorno dei numeri»: da Favino alla Saraceno, l'appello di attori e pedagogisti al ministro Valditara

Ecco chi non vuole "il ritorno al passato" ma chiede "una valutazione basata sulla narrazione degli apprendimenti"

Voti alle elementari, «stop al ritorno dei numeri»: attori e pedagogisti firmano un appello al ministro Valditara
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Venerdì 23 Febbraio 2024, 13:02 - Ultimo aggiornamento: 13:19

Voti alle elementari, è polemica. Ci sono personaggi di spicco del mondo del cinema, della cultura e dello spettacolo tra i firmatari di un appello al Governo e al ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara che chiede di fermare il «colpo di mano», ovvero un ritorno al passato con il ripristino dei voti numerici alle elementari e di promuovere una valutazione basata sulla narrazione degli apprendimenti.

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Tra i firmatari di una petizione, promossa da due pedagogisti, Silvia Vegetti Finzi, Chiara Saraceno, Luca Zingaretti, Stefano Accorsi, Claudia Pandolfi, Pierfrancesco Favino, Claudia Gerini, Moni Ovadia e padre Alex Zanotelli.

«Un emendamento al Disegno di Legge sul voto di comportamento nella scuola secondaria introduce una modifica importante al modello di valutazione in vigore oggi nella scuola primaria dopo la »riforma« del 2020.

L'emendamento è presentato dal Governo - si legge nella petizione lanciata da Alex Corlazzoli, insegnante - e a meno di imprevisti dell'ultima ora, verrà sicuramente accolto. Ecco cosa prevede la disposizione: 'A decorrere dall'anno scolastico 2024/2025, la valutazione periodica e finale degli apprendimenti, ivi compreso l'insegnamento di educazione civica, delle alunne e degli alunni delle classi della scuola primaria è espressa con giudizi sintetici correlati alla descrizione dei livelli di apprendimento raggiuntì. »Non è chiaro, ad oggi - scrivono ancora i firmatari nell'appello lanciato su Change.org - se l'espressione «giudizi sintetici» significherà un ritorno al '4,5, 6,7,8' etc o a 'scarso, insufficiente, sufficiente etc'. Le «pagelle» attuali non rendono certo onore all'idea messa in campo dal legislatore nel 2020 quando puntava ad un «giudizio descrittivo» perché riportano una sintesi altrettanto lacunosa del processo di apprendimento di un bambino ma sono un traguardo positivo rispetto al passato quando imperavano numeri che cristallizzavano il giudizio«. Se l'emendamento al disegno di legge andrà in porto - notano ancora i sottoscrittori della petizione - si tratterebbe del quarto cambiamento a partire dal 2008: fino a quell'anno si usarono i giudizi, poi si passò ai voti, nel 2020 vennero introdotti i giudizi descrittivi e a partire dal 2024 si useranno i giudizi sintetici. »Il Ddl in questione è stato presentato in Commissione Cultura e Istruzione del Senato a novembre e rischia di diventare Legge dello Stato in tempi così rapidi da non consentire un serio confronto con il mondo della Scuola: insegnanti, dirigenti, pedagogisti, educatori, psicologi, associazioni di genitori, sindacati«, conclude la petizione. Di qui la richiesta al governo e al ministro di fermare il »colpo di mano«.

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