Si preannuncia una giornata di difficoltà per il settore scuola. Per oggi, 30 maggio, è stato indetto uno sciopero nazionale (l'ultimo era stato sette anni fa) e a scendere in in piazza sono Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief. È previsto l'arrivo di un centinaio di pullman da tutti Italia a piazza Santi Apostoli, dove si terrà una manifestazione a partire dalle ore 10. Gli organizzatori si aspettano un'alta partecipazione alla protesta. «Lo sciopero avà una alta adesione perché le ragioni della protesta sono motivate: il governo sceglie di costruire una formazione per pochi, finanzata con il taglio degli organici. In più si umiliano i precari con un nuovo sistama di reclutamento e gli si nega l'abilitazione. Un intervento da respingere, che io non chiamo nemmeno la riforma. Viene tradito il Patto per la scuola. Il contratto poi è scaduto da tre anni e ci aspettiamo un investimento serio per il rinnovo contrattuale: le risorse stanziate non bastano anche dato l'impegno della scuola tutta negli anni della pandemia. Evidenziamo l'inadeguatezza del governo rispetto alle esigenze della scuola», dice Francesco Sinopoli che guida la Flc Cgil.
La protesta in piazza a Roma
Contrario allo sciopero il sindacato Anp dei presidi. «Il ritornello è il solito: stabilizzare i precari, non considerando per nulla il diritto degli alunni ad avere insegnanti migliori, più preparati, più aggiornati», osserva Cristina Costarelli di Anp Lazio. «E si vuole evidentemente la distribuzione a pioggia di soldi per tutti.