Scuola, dal Virgilio all'Albertelli prof in pensione e cattedre vuote

Scuola, dal Virgilio all'Albertelli prof in pensione e cattedre vuote
di Camilla Mozzetti
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Venerdì 30 Agosto 2019, 10:21
Professori di Tedesco, Inglese e poi docenti di Matematica, Latino, Greco, Storia dell'Arte, Educazione fisica. Per non parlare di quelli impegnati nel sostegno la cui presenza è più che mai necessaria. Alla riapertura dell'anno scolastico mancano pochi giorni eppure le scuole della Capitale soprattutto gli istituti superiori, tra licei e tecnico-professionali vanno ancora a caccia di insegnanti. Nel gergo vengono chiamate cattedre scoperte: si tratta degli insegnamenti previsti dai percorsi didattici obbligatori che tuttavia, ad oggi, non hanno ancora un titolare.

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LE CIFRE
A causa di diversi fattori, tra cui i pensionamenti dei professori e la crisi di governo, anche quest'anno tantissime saranno le supplenze che dovranno essere predisposte per non lasciare alla fine una cattedra vuota. Il fenomeno investe gli istituti di ogni ordine e grado ma l'allarme si focalizza maggiormente sui licei e sugli istituti tecnico-professionali dove conti alla mano, elaborati dall'Associazione nazionale presidi, mancano quasi 300 docenti. Mesi fa l'Ufficio scolastico regionale, come da prassi, inviò al ministero il fabbisogno sia per l'intera Regione che per la Capitale. A Roma la situazione è la seguente: a fronte di 3.750 cattedre necessarie e dunque insegnanti richiesti, sono state autorizzate 3.468 immissioni in ruolo. La differenza conta 282 posti che dovranno essere riempiti, quasi certamente con le supplenze, nelle prossime settimane.
Ma non è certo che al 16 settembre giorno ufficiale per la riapertura delle scuole tutti gli insegnanti saranno dietro le cattedre. «Sull'intero territorio nazionale spiega Mario Rusconi, a capo dell'Anp Roma e Lazio non sono stati immessi in ruolo 50 mila docenti, manca il decreto. Su Roma il riflesso è enorme perché ad oggi risultato assenti quasi 300 professori che se fossero stati, invece, nominati avrebbero garantito una continuità sull'insegnamento almeno per i prossimi tre anni». E invece? «L'Ufficio scolastico regionale dovrà provvedere conclude Rusconi a chiamare i vari precari seguendo un meccanismo molto complesso che di fatto potrebbe ritardare l'attribuzione alle scuole dei docenti». Entrando nel dettaglio, molti presidi, soprattutto dei licei, in questi giorni sono già tornati a lavoro per studiare l'organico dei singoli istituti e capire in quali condizioni riaprire l'anno.

I CASI
Al liceo Classico Virgilio, ad esempio, 9 insegnanti sono andati in pensione e per ora restano scoperte alcune cattedre di Tedesco, Inglese, Matematica, Arte, Sostegno. Senza contare il problema del personale di segreteria: «Lavoriamo spiega il dirigente, Giuseppe Baldassarre con 2 titolari su 9 previsti dall'organico». Stesso discorso al Pilo Albertelli, dove i pensionamenti sono stati 7 e mancano professori di Scienze, Filosofia, Educazione fisica. «Dobbiamo anche tenere in considerazione spiega la preside, Antonietta Corea che molti docenti di ruolo hanno vinto il concorso per diventare dirigenti e questo di certo non aiuta». Anche al Linguistico Orazio mancano 4 prof e in media tutti gli istituti superiori contano un deficit di almeno due insegnanti. Problema a sé, quello relativo ai docenti di sostegno. «Ci sono tanti ragazzi non solo nella mia scuola spiega la numero uno del Dante Alighieri, Maria Urso che hanno il diritto al sostegno pieno, purtroppo però mancano le figure».

camilla.mozzetti@ilmessaggero.it
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