Le scuole hanno riaperto dopo le vacanze natalizie, ma la variante Omicron tiene alta l'attenzione sui contagi. Il Tar ha annullato l'ordinanza del governatore della Regione Campania De Luca, che aveva previsto la Dad andando contro alle disposizioni del governo. Ma il rischio didattica a distanza resta dietro l'angolo in tutti gli istituti scolastici italiani. Il liceo romano "Avogadro" ha annunciato che molte classi ricorreranno alla DDI (Didattica Digitale Integrata). Ma di cosa si tratta? E in cosa si differenzia dalla DAD?
Cosa è la DDI?
La DDI (Didattica Digitale Integrata), anche denominata "blended" o "hybrid learning", è una forma di didattica introdotta nei primi mesi del 2020, con l'esplosione della pandemia per Covid-19. La DDI non si svolge unicamente online, ma alterna e integra lezioni sulle piattaforme digitali a insegnamenti o attività che si svolgono in presenza.
La DDI si divide in attività a scuola, ossia lezioni attività e laboratori da svolgere con il docente in presenza, attività a distanza sincrone, presentazioni, compiti in classe e verifiche da svolgere in tempo reale, online sulla piattaforma, durante la lezione con l’insegnante e attività a distanza asincrone, ossia compiti e attività da svolgere a casa, offline e in autonomia.
Differenze tra DAD e DDI
La DDI si differenzia dalla DAD per il fatto di svolgersi anche in presenza, nelle aule o in altri ambienti scolastici.