Scuola, Stefania Auci: «I compiti per le vacanze? Nessuno li fa, copiano tutto dal web. Ai miei alunni chiedo di leggere libri»

La scrittrice e insegnante: inutile caricarli di esercizi e versioni

Stefania Auci: «I compiti per le vacanze? Nessuno li fa. Ai miei alunni chiedo di leggere libri»
di Lorena Loiacono
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Sabato 2 Settembre 2023, 06:28 - Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 17:17

Secondo Stefania Auci, scrittrice di successo con la saga dei Florio ma anche insegnante, il miglior compito per le vacanze è la lettura. «Preferisco lasciare gli alunni liberi di leggere dei libri, quelli che vogliono».

Senza indicazioni precise?
«No, si può dare un'indicazione generica oppure chiedere un numero di libri da leggere ma credo sia meglio lasciarli liberi di scegliere anche la tipologia. Va bene anche un libro piccolo o uno molto semplice»

È importante anche il riposo?
«I ragazzi devono potersi rilassare, restando appunto a mente libera ed è una prassi che quasi non conoscono più. Credo sia importante, infatti, anche lasciare loro il tempo di annoiarsi».

In che senso?
«Questi ragazzi sono sempre alla ricerca di cose da fare ma la noia è importante.

Nella noia ci si riprende i propri spazi, i propri pensieri. I ragazzi dovrebbero imparare anche ad annoiarsi, perché è lì che si rielaborano i pensieri. Nel più classico "otium" si trovano infatti le idee e la possibilità di rielaborarle. L'ansia di dover fare, invece, credo sia pericolosa, perché per dover fare per forza qualcosa, si finisce anche per fare delle fesserie, si finisce per combinare dei guai».

Non si rischia di tornare tra i banchi senza ricordarsi nulla?
«A questo scopo credo, invece di riempire i ragazzi di compiti, sia più utile un ripasso generale, per rinfrescare gli argomenti, nelle prime settimane di lezione a settembre. Si può ripassare direttamente in classe, tutti insieme, anche per organizzare un rientro dolce in classe e per tirare le somme e capire cosa è rimasto e cosa invece va ripreso. Serve per creare un filo e riprendere gli argomenti lì dove ci si era fermati tutti insieme».

Quindi i compiti prima del rientro in classe per lei servono a poco?
«Sinceramente non so quanti sono i ragazzi che si mettono seduti alla scrivania durante l'estate, a fare le versioni o compiti di matematica. Non credo siano la maggior parte. Io punto sulla lettura ma è essenziale che leggano davvero, senza trucchi o escamotage».

Teme l'utilizzo di internet da parte degli studenti per facilitare il compito?
«Certo, oggi i ragazzi trovano tutto online: riassunti e interpretazioni di qualunque libro. È chiaro però che la lettura deve essere fatta in prima persona altrimenti non ha senso. Lo stesso vale per gli altri compiti, quelli più tradizionali».

Versioni ed esercizi di matematica?
«Su internet c'è davvero di tutto. I ragazzi sanno bene dove e cosa cercare, le versioni sono tutte disponibili e basta inquadrare con lo smartphone un esercizio di matematica per ritrovarselo svolto in un istante. A questo punto è tutto inutile. Preferisco le attività creative».

Un docente su 3 si orienta sui compiti che lasciano spazio alla creatività. In che modo ci si organizza?
«Sicuramente le attività creative sollecitano la fantasia dei ragazzi e questo è fondamentale. Li tengono al riparo dalla possibilità di scopiazzare in rete e per questo sono esercizi molto utili. Credo siano da preferire agli esercizi standard».

Che lavoro si può fare, poi, al rientro in classe?
«I compiti creativi permettono di fare lavori di gruppo e libere associazioni, consentono di conoscere meglio il mondo in cui i ragazzi sono immersi. Penso alla fotografia: gli studenti sono portati in questo modo a guardare con attenzione la realtà che li circonda e a coglierne aspetti che, in altri momenti, non noterebbero. È una ricchezza».

A settembre i ragazzi hanno bisogno di riprendere la concentrazione?
«Quelli che hanno avuto dei debiti formativi hanno meno problemi perché hanno ripassato durante l'estate, però senza riposarsi. Quindi le due settimane di inizio lezione, a studiare tutti insieme, servono soprattutto agli alunni che sono stati promossi a giugno e che, probabilmente, durante l'estate hanno perso un po' di concentrazione».

Lei svolgeva tutti i compiti, durante le vacanze estive?
«Ai miei tempi, durante la scuola superiore, mi davano un paio di letture da fare. Alle medie dovevo leggere dei testi e fare i riassunti, non c'era l'idea di tenere il ragazzo impegnato per forza alla scrivania. Mi ricordo che non c'era questa esigenza o forse erano i miei docenti ad avere questa visione delle vacanze estive».

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