Neonata di 6 settimane nata con malattia congenita, all'ospedale di Riccione le salvano la vista

Neonata di 6 settimane nata con malattia congenita, all'ospedale di Riccione le salvano la vista
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Sabato 2 Novembre 2019, 16:47 - Ultimo aggiornamento: 16:48

Una forma di cataratta congenita ad un occhio le avrebbe compromesso la capacità visiva: grazie a un delicato intervento chirurgico, invece, i medici dell'Ospedale di Riccione sono riusciti a salvare la vista ad una neonata di 6 settimane affetta da una patologia che causa la perdita di trasparenza del cristallino e che, di solito, è un fenomeno fisiologico dovuto all'invecchiamento dell'occhio.

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«Raramente si riscontra in giovane età - spiega Andrea Mercanti, primario di Oculistica dell'Ambito Territoriale di Rimini - ma nei bambini può verificarsi in forma congenita, alla nascita, ostacolando gravemente lo sviluppo della funzione visiva che avviene proprio a partire dai primi mesi di vita. È pertanto necessario intervenire chirurgicamente il prima possibile». Cosa avvenuta nella città romagnola dove la piccola è stata sottoposta ad un intervento di lensectomia, una tecnica chirurgica che consiste nell'asportazione del cristallino catarattoso e della parte più anteriore del corpo vitreo.«Solitamente - precisa il dottor Mercanti - nei pazienti adulti al posto del cristallino rimosso ne viene inserito uno artificiale; in questo caso, poiché il bulbo oculare della neonata è estremamente piccolo, è stata lasciata afachica, cioè senza cristallino intraoculare artificiale».

Quindi, viene spiegato, la bimba dovrà essere sottoposta a un percorso di riabilitazione visiva attraverso l'uso di lente a contatto sino a quando si potrà sottoporla ad un impianto di cristallino artificiale secondario. «Fondamentali per il buon esito dell'intervento - conclude Mercanti - risultano essere stati una diagnosi precoce attraverso i test di screening della funzione visiva in epoca neonatale e la stretta collaborazione multiprofessionale tra neonatologi, pediatri, oculisti ed anestesisti, tra Riccione e Rimini, riscontrabile solo in strutture sanitarie di livello».

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