Libia, il primo master universitario italiano a Tripoli

Libia, il primo master universitario italiano a Tripoli
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Martedì 18 Luglio 2023, 11:57 - Ultimo aggiornamento: 12:04

L'Italia porta la sua eccellenza scientifica in Libia. E lo fa con una missione medico accademica promossa dall'Università Unicamillus, dal Policlinico DiLiegro e dall'Emergency Medicine & Support Center (EMSC), unità medica libica attiva anche all'estero in missioni umanitarie. Grazie alla supervisione di Muhannad Younes, ambasciatore libico in Italia, e al Dr. Nasseraddin Azetouni consigliere sanitario diplomatico del consolato di Libia a Milano, l'accordo siglato a Tripoli il 15 luglio è rende sempre più saldo il rapporto tra i due Paesi uniti fin dall'antichità. Da anni, grazie al lavoro del Professor Mungo del Policlinico Di Liegro che nei mesi scorsi è stato protagonista insieme alla sua equipe di un intervento unico al mondo a Tripoli, Roma e la capitale libica sono in contatto per costruire una rete sanitaria forte fatta di interscambi medico scientifici e, ora, anche con un percorso accademico formativo. Alla presenza del ministro della salute Ramadan Abu Jinnah, degli esponenti dell'ambasciata italiana e di fronte ai corsisti che inizieranno il percorso di master "Il trauma dalla prima emergenza agli esiti tardivi", sono stati presentati i dettagli di un programma didattico che farà da apripista ad altre iniziative tra Libia e Italia. In cantiere ci sono infatti diversi progetti di cooperazione.

LA FACOLTA' - Il rettore Gianni Profita ha presentato, dalla sala conferenze del Radisson Blue di Tripoli, i dettagli del corso: «Nel ringraziare le autorità mediche e scientifiche libiche e italiane, l'UniCamillus è qui per dimostrare che la medicina e la ricerca sono un importante strumento di cooperazione internazionale.

La nostra attività nel mondo ci consente di guardare con ottimismo a questa collaborazione con l'Emergency Medicine & Support Center e il Policlinico Di Liegro». Per la struttura sanitaria romana un impegno importante, uno slancio spinto dalla delegazione giunta a Tripoli con il Prof. Massimiliano Mungo (Responsabile reparto chirurgia); Guido Lanzara (Direttore sanitario Clinical Risk Manager); il Prof. Giorgio De Toma (Responsabile scientifico reparto chirurgia e Ordinario Chirurgia generale); il Prof. Giovanni Viceconte (Consulente Gastroenterologia Interventistica e Professore ordinario di endoscopia chirurgica); il Prof. Carlo De Biase (Responsabile reparto ortopedia) e Guido Viceconte (Gastroenterologo ed Endoscopista).

I MEDICI - «Questa è una grande opportunità per spiegare come questo sia un punto di arrivo, se guardiamo ai tanti anni di attività qui in Libia, ma anche un punto di partenza per tutti i pazienti libici. Sono qui dal 2012 - spiega il Prof. Mungo - con tante missioni abbiamo conosciuto una realtà che ha evidenziato le criticità di Paese in guerra ma anche le potenzialità legate ai giovani medici che ho avuto modo di incontrare e con i quali ho iniziato un percorso professionale ma, lasciatemelo dire, anche umano». La Dottoressa Sondos Bashir Amhimmid Durdor medico di chirurgia generale ha affiancato i colleghi italiani in interventi di chirurgia legati in particolare ai pazienti feriti durante il conflitto: «Lavorare con il Prof. Mungo mi ha consentito di crescere professionalmente, per noi medici libici sono occasioni importanti che ci consentono di essere sempre più di aiuto alle persone del nostro paese».

L'EMSC - Tareg Abdulsalam Mohamed Alhamshri, responsabile dell'Emergency Medicine & Support Center, ha spiegato il lavoro della sua organizzazione che con molto impegno copre la rete sanitaria locale in condizioni molto spesso critiche: «Le nostre tre mission principali sono quelle di soccorso immediato con le nostre ambulanze, le cure ai feriti di guerra e il trattamento di emergenza in caso di terremoti e disastri naturali". L'EMSC, impegnata nei soccorsi anche in Turchia dopo il terremoto a inizio 2023, è stata tra le promotrici di questa partnership con i medici italiani: "Grazie alla nostra esperienza e a quella dei colleghi italiani abbiamo lavorato per creare una rete sanitaria forte anche in Libia, così da ridurre i viaggi dei malati all'estero. Attraverso questo incontro, vogliamo mettere in pratica tutti i passaggi dell'aspetto formativo e degli studi post-laurea per rendere sempre più specializzate le competenze dei medici».

IL CORSO - Il Prof. De Toma, premiato ufficialmente nel corso dell'evento di Tripoli, è entrato nel dettaglio del corso dell'UniCamillus che gli studenti stanno già frequentando: «Si tratta di un master dedicato al trauma, è un'occasione unica per cominciare questo tipo di rapporto didattico scientifico insieme a 20 medici libici che saranno sponsorizzati in ambito internazionale. Ho l'impressione che da questo convegno possano nascere cose importanti in breve tempo».

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