Cina, ricerca sui topi con una variante "killer" del Covid. Gli esperti: «Test inutili e pericolosi»

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Mercoledì 24 Gennaio 2024, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 12:05

«La GX_P2V è una variante mutante di COVID-19 scoperta nel 2017 che risulta letale per i topi umanizzati hACE2». Gli esperti discutono da qualche settimana su questa variante del coronavirus, originariamente conservata in un laboratorio di Pechino, che si è adattat< alla coltura cellulare, evolvendo in una forma mutata. Il governo cinese sta testando GX_P2V e ha pubblicato uno studio su bioRxiv. La variante GX_P2V ha infettato polmoni, ossa, occhi, trachee e cervelli dei quattro topi da laboratorio testati, tutti morti in otto giorni. «Il coronavirus pangolin correlato a SARS-CoV-2, GX_P2V (short_3UTR), può causare una mortalità del 100% nei topi transgenici umanizzati ACE2, potenzialmente attribuibile a un'infezione cerebrale in fase avanzata. Questo - è scritto su sul sito bioRxiv - evidenzia un rischio di trasmissione di GX_P2V agli esseri umani e fornisce un modello unico per comprendere i meccanismi patogeni dei virus correlati a SARS-CoV-2».

L'esperto di epidemiologia Francois Balloux ha criticato duramente questa ricerca, definendola «inutile» e sollevando preoccupazioni sulla sicurezza biologica dell'esperimento. Anche altri esperti, come Richard H. Ebright (Rutgers University) e Gennadi Glinsky (Stanford University), concordano con tali preoccupazioni, richiedendo l'arresto di questa ricerca.

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