“Autismo in Rete”, parte il progetto per aiutare bambini, famiglie e professionisti

ReTe Onlus, Casa di Cura San Giuseppe - Don Guanella e Fondazione Roma insieme per aiutare i bambini autistici, le loro famiglie e i professionisti chiamati a elaborare le strategie di intervento

“Autismo in Rete”, parte il progetto per aiutare bambini, famiglie e professionisti
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 13 Settembre 2023, 17:04 - Ultimo aggiornamento: 20:02

Aiutare i bambini autistici a uscire dall’isolamento, le famiglie e gli educatori a gestire la comunicazione e i medici di riferimento ad acquisire competenze che saranno utili a migliaia di pazienti. Un trattamento altamente specializzato realizzato grazie al progetto ideato dalla ReTe Onlus, con la collaborazione della “Casa di Cura San Giuseppe - Don Guanella” e della Fondazione Roma.

Terapie, diagnosi precoci e formazione 

Il progetto, “Autismo in Rete”, che è stato presentato alle famiglie lo scorso 12 settembre, è rivolto a soggetti economicamente e socialmente vulnerabili e vede il coinvolgimento, nella Capitale, di 45 utenti, 9 nuclei familiari, 36 operatori scolastici e 20 professionisti del settore. Insegnanti, caregiver, medici, psicologi, logopedisti, neuropsicomotricisti, educatori professionali, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione psichiatrica e terapisti occupazionali si alternano per fornire assistenza ai giovani pazienti presso la sede romana della congregazione Don Guanella, in via Aurelia Antica. L’iniziativa durerà 12 mesi.

Un anno in cui verranno offerte tre terapie settimanali in laboratori ideati per favorire l’ambiente comunicativo. L’approccio integrato prevede inoltre l’osservazione del paziente nell’ambiente scolastico, il coinvolgimento delle famiglie e corsi specialistici per gli operatori del settore per rispondere alla carenza di personale altamente qualificato nella diagnosi e nel trattamento della Sindrome dello Spettro Autistico.

“Con questo intervento - osserva il presidente Franco Parasassi - la Fondazione Roma dimostra ancora una volta di essere vicina alle famiglie ed ai loro bisogni di assistenza, in particolare per colmare un evidente, ed oramai insopportabile, vuoto di conoscenza e di formazione che è indispensabile per consentire ai bambini colpiti da autismo di uscire dal loro isolamento ed alle famiglie di poter finalmente contare su una assistenza costante e qualificata. Si tratta di un progetto sfidante, che la Fondazione Roma ha colto con convinzione e che seguirà con attenzione in tutto il suo evolversi”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA