L' indice Rt ha superato 1 a livello nazionale passando da 0,91 a 1,02 in soli quattro giorni, una velocità che non si vedeva da ottobre. Lo ha detto all'ANSA il fisico Roberto Battiston, dell'Università di Trento, i cui calcoli si basano sui dati della Protezione Civile monitorando quotidianamente la pandemia con risultati simili a quelli di Istituto Superiore di Sanità e Fondazione 'Bruno Kessler', basati su un flusso di dati più dettagliati ma non disponibili al pubblico.
«Una crescita dell' indice Rt di 0.11 in quattro giorni è anomala», ha osservato Battiston, ed è stata trainata dalle province di Pescara, Chieti, Salerno, Imperia, Brescia, Ancona, Campobasso, Trento, Pistoia, Siena e Perugia. «È una situazione molto critica e deve esser attentamente monitorata», ha aggiunto. I dati «ci fanno capire dove sono le situazioni in cui l'epidemia è in rapida crescita» e indicano che «è assolutamente necessario seguire tempestivamente una logica di interventi localizzati per lo più a livello di province». Per il fisico è infatti evidente che la ripartenza dell'epidemia «riguarda, per ora, zone limitate» ed è probabile che la crescita si debba alla presenza di varianti del virus SarsCoV2. «Nel momento in cui l' indice Rt supera 1, la velocità con cui cresce l'epidemia è legata anche al numero delle persone infette presenti nella società; in Italia «abbiamo ancora 389.000 infetti attivi, tra l'altro in crescita negli ultimi quattro-cinque giorni, dopo un periodo lenta discesa».
Secondo Battiston «c'è quindi un cambiamento nell'andamento complessivo, ma è importante sottolineare che l'epidemia non sta crescendo in tutto il Paese».