Primo weekend di coprifuoco e i dati che salgono, arrivando a 19.644 contagi in 24 ore. E i decessi, in 24 ore, sono stati 151.
Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia all’Università di Padova, siamo arrivati a quasi 20mila contagi, la curva non si arresta?
«No, i contagi non si fermano. E soprattutto dobbiamo anche dire che i dati, elaborati oggi, risentono del giorno di festa».
Che significa?
«Possiamo immaginare che se non fosse stato sabato il numero sarebbe stato anche più alto».
A che cosa stiamo andando incontro?
«Chi può dirlo? La prossima settimana possiamo arrivare anche a 25mila».
Le misure restrittive come il coprifuoco e le scuole superiori, che da lunedì frequenteranno al 50%, serviranno a fermare i contagi?
«Non lo sappiamo, la verità è questa.
Negli ospedali com’è la situazione?
«Negli ospedali vediamo gli effetti di una situazione pregressa. Se le nuove restrizioni alleggeriranno il carico sugli ospedali lo vedremo tra due settimane».
Come vanno i ricoveri?
«In quanto ai ricoveri e ai pazienti in terapia intensive siamo più o meno alla situazione di febbraio, alla prima settimana di marzo».
Ma la prima settimana di marzo, l’Italia è andata in lockdown.
«Sì».
Quindi non non vanno affatto bene i ricoveri?
«Non vanno bene, no».
La prossima settimana ci sarà la festa di Halloween e nei negozi inizia il Natale, come vanno gestite queste situazioni?
«Bisogna incrementare le misure di sicurezza nei negozi, di festeggiare non è il momento. Per quanto riguarda il Natale vedremo, tra un paio di settimane capiremo l’impatto di queste prime chiusure e capiremo come muoverci verso dicembre».