Sky, verso il trasloco delle news a Milano

Sky, verso il trasloco delle news a Milano
di Marco Castoro
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Sabato 14 Gennaio 2017, 09:57 - Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 16:12

ROMA L'incontro-chiave è stato fissato per martedì prossimo: lì i giornalisti di Sky Tg24 capiranno se sono vere le voci sempre più insistenti di un trasferimento della redazione news a Milano. Si parla da circa un anno del progetto di spostare la sede di SkyTg24, il tiggì diretto da Sarah Varetto, da via Salaria nella capitale a Milano. Con eventuali trasferimenti nel capoluogo lombardo di giornalisti, operatori, tecnici e amministrativi.
A Roma resterebbero soltanto i redattori che si occupano di politica e della cronaca romana. Nelle quattro palazzine in affitto di via Salaria ci sono circa 600 persone, di cui 130 giornalisti, la stragrande maggioranza dell'organico del tiggì. Gli altri 40 sono dislocati in diverse sedi nazionali ed estere. L'amministratore delegato di Sky Italia Andrea Zappia avrebbe parlato già due volte con il comitato di redazione, nella seconda avrebbe annunciato la decisione di spostare la redazione politica del tiggì, situata in via della Cordonata, in una zona nei pressi di Palazzo Chigi e Montecitorio, più ampia e adatta anche come sede di rappresentanza. Inoltre tra gli obiettivi dell'azienda ci sarebbe quello di rivedere i contratti di locazione delle palazzine di via Salaria, con clausole più vantaggiose in caso di uscita.

L'INCONTRO
Per martedì prossimo è stato convocato presso la sede romana di Unindustria un incontro tra l'ad Zappia, le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil e il cdr di SkyTg24. Al mattino il manager incontrerà i sindacati di settore, al pomeriggio il cdr. L'incontro dovrebbe offrire l'occasione per chiarire il futuro della sede di Roma, su cui i sindacati hanno chiesto chiarimenti circa, appunto, la volontà dell'azienda di operare trasferimenti verso la sede di Milano, nella quale negli ultimi anni sono stati fatti importanti investimenti tecnologici, con nuove attività che permettono al capoluogo lombardo di potenziare i servizi giornalistici. È probabile che ci sia la volontà anche da parte di Sky Europe di ottimizzare questi nuovi investimenti. Martedì non è detto che venga illustrato un piano già predefinito, ma l'ad potrebbe presentare una «base di un progetto su cui discutere per arrivare a una condivisione tra le parti». Del resto finora tra Sky e i suoi dipendenti non si ricordano dispute, anzi ogni decisione è stata sempre presa nello spirito costruttivo della condivisione. Certo, avendo a disposizione a Milano una sede colossale con grandi spazi è logico pensare che l'azienda voglia spostare lì il quartier generale.

RAISPORT
Un altro fronte caldo è quello di Raisport, in casa Rai. Anche qui la redazione è in fermento. Dopo un primo documento in data 4 novembre, votato a maggioranza, che ha in pratica sfiduciato il direttore Gabriele Romagnoli, l'assemblea dei giornalisti ha approvato un altro documento, questa volta all'unanimità, nel quale denuncia la gravità del momento che sta attraversando la testata. A partire dall'emorragia di ascolti per quasi tutte le trasmissioni storiche in onda sulle reti generaliste. E ancora i canali tematici Rai Sport 1 e Rai Sport 2, il secondo fotocopia del primo, che sembrano lasciati alla deriva. Mentre sul piano tecnologico la promessa digitalizzazione della testata non è neanche iniziata. I giornalisti di Raisport denunciano pure gravi problemi al montaggio, con disservizi che spesso fanno saltare i pezzi da mettere in onda nei notiziari. Inoltre l'assemblea ha sferrato un altro attacco al suo direttore (meno potente ora che Carlo Verdelli si è dimesso). «Ritornando sulla delibera emessa dall'Anac il 14 settembre scorso - è scritto nel documento approvato in assemblea - Cantone ha parlato di procedure censurabili sul piano etico e morale nelle nomine di alcuni dirigenti esterni decise dall'attuale vertice aziendale. Ricordiamo che l'unico dirigente di testata giornalistica finito in questo elenco è il Direttore di Rai Sport, Gabriele Romagnoli».