Lo sport preferito dalla Rai è far cambiare canale agli sportivi

Alessandro Antinelli e Giorgia Cardinaletti
di Marco Castoro
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Domenica 26 Marzo 2017, 18:24 - Ultimo aggiornamento: 18:54
Chi non ricorda Giampiero Galeazzi che rincorre Trapattoni dopo un successo? Il mitico Paolo Valenti che per primo ci faceva vedere i gol del campionato. Le telecronache di Nando Martellini e Bruno Pizzul. Le voci di Enrico Ameri, Sandro Ciotti, Claudio Ferretti, Alfredo Provenzali, Ezio Luzzi e Roberto Bortoluzzi a Tutto il calcio minuto per minuto. Giusto, sono ricordi. Che ogni appassionato conserva gelosamente ma che non ritrova nelle trasmissioni sportive di oggi della Rai. Il pallone si è sgonfiato. Per il calciofilo e l’appassionato lo sport della Rai è considerato di serie B. I primi a saperlo sono proprio i giornalisti di Saxa Rubra che si battono ogni anno contro i mulini a vento. E contro i direttori che arrivano a cui si addossano anche colpe che ereditano dal contesto storico ed economico che vive l’azienda di Viale Mazzini.

I bei tempi sembrano un lontano ricordo. Del resto ora la Rai per quanto riguarda lo sport ha dei competitor molto forti, Sky e Mediaset Premium, che vanno all’assalto dei diritti nazionali e internazionali. Alla Rai è rimasta l’esclusiva della Nazionale, la Coppa Italia, il Giro d’Italia (salvo colpi di coda perché Cairo ha voluto più soldi) e la Formula 1 non in esclusiva e non tutta in diretta. Ha perso la serie B e della A sono rimasti soltanto gli highlights. Quasi sicuramente perderà un canale (Raisport2) e di recente le trasmissioni fanno notizia più per una gonna che si alza in diretta che per gli ascolti, calati (ma è fisiologico, vista l’offerta e la concorrenza) in tutti gli appuntamenti.   
Domani in Rai c’è l’incontro tra le parti per scongiurare lo sciopero di domenica 9 aprile proclamato dalla redazione di RaiSport con un voto di maggioranza nell’ultima assemblea.

Sciopero o non sciopero la situazione della testata è sempre più preoccupante. E alcune decisioni non la aiutano di certo. Questa mattina ci siamo svegliati con l’ora legale ma anche con il successo della Ferrari nel primo gran premio della stagione. Un successo sbandierato da tutti i siti meno quello di Raisport, che di proposito non ha dato la notizia per non togliere la sorpresa al telespettatore che (dopo ore!) si sarebbe visto la telecronaca differita. Un eccesso di zelo non al passo coi tempi, che sconfina nel grottesco. Ma chi ha preso una simile decisione?
Così come l’altra perla della giornata: non mandare in onda la puntata della Domenica sportiva per non pregiudicare la media stagionale degli ascolti (ma il servizio pubblico esiste solo quando fa comodo?).

Non c’è la Serie A, quindi niente Ds. La Ferrari che vince, la Nazionale che ha giocato e martedì rigioca, la Moto Gp che scatta, la Serie B, evidentemente non sono argomenti per mettere su una trasmissione. Con i due conduttori che paradossalmente sono i volti degli Azzurri (Alessandro Antinelli) e della Formula 1 (Giorgia Cardinaletti).
Sono scelte, e come tali vanno rispettate. Ma poi non ci si deve sorprendere se il telespettatore preferisce altri canali per guardarsi lo sport. Tanto più che ci pensano proprio le trasmissioni Rai a fare la pubblicità ai competitor: Ilaria D’Amico da Fazio a Che tempo che fa.
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