Berlusconi e Salvini a Catania uniti dal Milan: «Montella deve fare di più»

Berlusconi e Salvini a Catania uniti dal Milan: «Montella deve fare di più»
di Mario Ajello
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Venerdì 3 Novembre 2017, 12:34 - Ultimo aggiornamento: 12:35
La cena a base di Milan e di donne. Poi, certo, si è anche parlato di politica: siciliana e non nazionale. Così ieri sera, fino a tarda notte, a Catania. Nella Trattoria del Cavaliere, dove Berlusconi, Meloni, Salvini, Musumeci, Cesa, La Russa e altri big del centrodestra si sono ritrovati.

Salvini è arrivato alla fine. Ha quasi passato più tempo, oltre una mezz'ora, in terrazza a fumare le sigarette con la Meloni, e a fare strategie elettorali per le politiche, ma senza coinvolgere Berlusconi, piuttosto che a tavola. Anche perché era arrivato già cenato. Finché c'è stato Vittorio Sgarbi, andato via per primo, la bellezza delle ragazze siciliane ("Mai visto hostess più belle di queste della conventino che abbiamo appena fatto alle Ciminiere, ha detto Sgarbi: "Vere opere d'arte") è stato il tema principale.

Tra Berlusconi e Salvini, l'allenatore del Milan, Montella, si è rivelato il vero tema unificante: "Vincenzino può e deve fare di più", concordano almeno su questo i due leader del centrodestra. Intorno a loro tutti a commentare l'intervista tivvù di Silvio a Maurizio Costanzo: "Bravissimo". Berlusconi ne ha rivisto alcuni passaggi sul display del telefonino e li ha fatti vedere ai commensali: "Non sono andato male, vero?". Salvini non si è avvicinato al display, perché protestava con altri colleghi: "Incredibile, qui si mangia troppo". E dopo aver cenato per i fatti suoi, non resiste ad assaggiare un po' di carne di cavallo. "Noi siamo delle tigri", scherza Berlusconi facendo il gesto dei muscoli del braccio.

Con Musumeci, parlano di tutte le opere da fare in Sicilia e del Piano Marshall per l'isola, che è un'idea del candidato presidente piaciuta moltissimo al Cavaliere. Musumeci si è anche affacciato in cucina e ai cuochi, alcuni dei quali li conosce perché è habitué di questa trattoria pop, ha chiesto: "Voi mi votate, no?". Molti di loro lo faranno, probabilmente. Lui ci tiene a restare autonomo da Forza Italia, non promette e non pretende, e Berlusconi non gli ha chiesto chi saranno gli assessori in caso di vittoria o quali sarebbero i suoi preferiti nell'eventuale governo. Non sarà facile condizionarlo da parte di Forza Italia con la quale i rapporti sono di prudente vicinanza o di cordiale distanza. Mentre con Berlusconi, Musumeci sembra avere durante la lunga serata una intesa perfetta: "Io da premier e tu da governatore, faremo insieme - gli dice Silvio - grandi cose". E parlano di porti, di strade, di autostrade.

Salvini è il più rigido della compagnia. Arriva per ultimo, va via prima degli altri e salendo in macchina sorridendo racconta: "Ci hanno portato la torta con i nostri ritratti disegnati. Quello di Berlusconi, di Giorgia, di Musumeci, di Sgarbi e il mio. Se li sono mangiati tutti, e solo la faccia del sottoscritto nessuno se l'è messa nel piatto". Perché Matteo è indigeribile, soprattutto a Silvio?
 
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