Tuffarsi di notte, il gesto stupido dei turisti fai-da-te sempre impuniti

Tuffarsi di notte, il gesto stupido dei turisti fai-da-te sempre impuniti
di Paolo Graldi
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Martedì 12 Luglio 2016, 09:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 12:55
Tra i doveri della cronaca d'estate, con tutto il repertorio di ripetizioni e luoghi comuni che si porta dietro (la colonnina di mercurio che uccide, il solleone che trafigge) ve ne sono alcuni davvero stupidamente ineluttabili. Tra questi, per pochezza di fantasia e danni all'immagine della città e del buon gusto, spicca l'abitudine di alcuni fantasisti del turismo fai da te - stranieri e indigeni - di infilarsi più nudi che vestiti nelle vasche delle fontane storiche. A turno lo spettacolino con tanto di selfie e sguazzamenti vari tocca a fontana di Trevi (rievocando inutilmente l'incontro da Mastroianni e l'Anitona di felliniana memoria), alla Barcaccia di piazza di Spagna, a quella del Gianicolo, facile da scalare e sempre affollatissima di bagnanti improvvisati, per non dire delle vasche intorno ai Quattro Fiumi a piazza Navona.

Il gran caldo diviene un complice, un'attenuante e perfino un invito alla trasgressione: «Tanto, che ci può capitare?, al massimo il fischio di un vigile che non si fa i fatti suoi», è il pensiero minimo corrente. E così accade, infatti: le bravate passano risolutamente impunite, le multe che pure sono previste, risultano soltanto virtuali, del tutto teoriche, la sensazione che il dis-decoro e qualche volta anche l'oltraggio al pudore la fanno da padroni diviene un elemento fisso del paesaggio. Certo, in questa città affogata dai guai, c'è di peggio se si pensa alle montagne di rifiuti che giganteggiano ovunque e dei milioni di topi e delle centinaia di cinghiali che ne fanno luoghi abituali di ristoro. E però questa storia dei bagni dentro l'acqua resta, tra i tanti, un gesto insopportabile proprio per la stupidità che lo anima. E' proprio vero: la mamma dei cretini è sempre incinta.

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