Piazza di Spagna tra bivacchi e ambulanti: chi controlla?

di Paolo Graldi
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Giovedì 9 Febbraio 2017, 08:01
Ecco un modesto contributo in omaggio alla sindaca Raggi e la sua Giunta (o a quel che ne resta) per aggiornare, riscoprire il decoro nella città e significativamente verso il suo centro storico, calamita del turismo mondiale: l'eliminazione radicale del vagabondaggio commerciale.

Venti, trenta, o più soggetti di diverse provenienze, spadroneggiano a piazza di Spagna per smerciare con ossessiva insistenza ombrellini, giocattoli, telescopi per smartphone e adesso anche tovaglie agitate come mulete da matador sullo sfondo di una scalinata (da poco restaurata) e adesso ritornata ai fasti dei fast food a cielo aperto, bivacco improvvisato per turisti da cibi al sacco con conseguente devastazione di sporcizia abbandonata.

Due vigili di guardia si scusano: siamo soli, impossibile respingere l'assalto, ci travolgerebbero. Due poliziotti in servizio antiterrorismo: siamo qui per fare altro, capito? Due militari in tuta mimetica non rispondono: non sono autorizzati. E così la piazza della Barcaccia, preziosa gemma ed anche vetrina del lusso di nuovo presa in ostaggio, diviene trionfale esempio delle regole minime trattate da carta straccia.

I turisti, si vede, pensano che da noi sia normale: impensabile a casa loro. Sistemati i fiori dei fan dalla sala degli Arazzi la Raggi potrebbe mandare qui l'Ama e pattuglie di vigili e sgombrare questi luoghi, i veri fiori all'occhiello. Potrebbe essere la 44esima opera sbandierata dalla Giunta come progetto finito. Infatti: se ce la farà, quello almeno lo vedremo.

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