Per la battaglia sulla porchetta Raggi fa tredici, anzi Tredicine

di Paolo Graldi
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Sabato 5 Novembre 2016, 07:58
Anche il Movimento 5 Stelle, con i tempi che corrono, è vittima di scorribande mediatiche le quali ne danno una rappresentazione solo negativa. Tutto ciò è disdicevole, fa male alla politica in senso stretto e in generale, qualche volta è pure falso. Poi però, il maglio quotidiano delle decisioni prese, da prendere o peggio lasciate marcire di fronte a urgenze ineluttabili mostra del nuovo gruppo di comando al Campidoglio un volto che inquieta, anzi allarma. Niente di inedito, si dirà, ma la storia della mozione votata a maggioranza dai grillini che in buona sostanza si schierano contro la direttiva Ue detta di Bolkestein che pretende trasparenza nel settore degli ambulanti e microimprese (12 mila addetti) si ammanta di virtù solo apparenti. Sì, perché nella sostanza l'intenzione, coinvolgendo il governo attraverso il sindaco Raggi, si cerca di allungare i tempi delle decisioni all'infinito e intanto di tornare rapidamente al passato: di fatto si favorisce il gruppo Tredicine. Che di questo vasto e ricco mercato sono i padroni assoluti, prestanomi compresi. Nella querelle, allietata da scorribande nell'Aula Giulio Cesare di operatori surriscaldati, si è inserita anche l'opaca storia delle bancarelle da allestire a piazza Navona, da qui alla Befana. Senza gara. La forza degli argomenti degli interessati ha raggiunto la sua miglior sintesi nelle minacce verso il consigliere Alessandro Onorato (Lista Marchini): Buffone, te sfonnamo, argomento che il codice prevede come reato. Terremotata dal caso Marra che Grillo vorrebbe fuori dai giochi, la Raggi, non decide su quasi niente. Ma, indomita, va alla guerra per la porchetta per i camion-bar al Colosseo. E fa tredici, anzi Tredicine.
paolo@graldi.it