La nave fu protagonista di un clamoroso ammutinamento mentre era impegnata in una manovra coordinata NATO. L'equipaggio si ammutinò, rifiutando di ritornare in Grecia, come forma di protesta verso il governo militare.
Al largo di Fiumicino, un gruppo di rivoltosi prese terra a bordo di alcune lance e si diresse all'aeroporto; da lì telefonarono alle agenzie di informazione internazionale, comunicando l'ammutinamento e la decisione di tenere una conferenza stampa il giorno seguente.
Il capitano, sei ufficiali e venticinque sottufficiali ottennero asilo politico in Italia, mentre quelli che decisero di rimanere a bordo una volta ritornati in Grecia avrebbero comunicato alle famiglie ed agli amici quanto era accaduto.