Secondo lo storico Giovanni di Antiochia, Massimo non fu estraneo alla morte del generale Ezio, sebbene questi fosse ucciso da Valentiniano con le sue stesse mani. Giovanni racconta che Valentiniano vinse al gioco una somma che Massimo non aveva, e ottenne come pegno l'anello di questi, che utilizzò per convocare a corte la moglie di Massimo; la donna si recò a corte credendo di essere stata chiamata dal marito, in quanto un inserviente dell'imperatore le aveva mostrato l'anello di Massimo, ma si ritrovò a cena con Valentiniano, che la sedusse.
Il potere di Petroni Massimo fu brevissimo. Fu assassinato il 22 aprile 455; gli storici raccontano che fu ucciso mentre cercava di fuggire, fatto a pezzi e i suoi resti gettati nel Tevere.
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