Il giamaicano però è stato battuto due volte ai Trials a Kingston a fine giugno.
Blake, il rivale pericolosissimo, gli è arrivato davanti lasciando una bella ferita nella testa del primatista del mondo di 100, 200 e 4x100 metri prima che nel fisico. Un tarlo che in questi giorni ha tormentato Bolt che è stato costretto a cancellare l’impegno di Montecarlo a metà luglio per allenarsi.Questione di fisico e questione di testa per lui che quest’anno ha avuto diversi guai, non ultimo un incidente d’auto che gli ha lasciato qualche problema a un piede.
Con Glen Mills, il suo (e anche di Blake) allenatore ha analizzato la situazione per cercare il rimedio. «Ho capito che la partenze sono un problema - ha ammesso Bolt - sul quale ho lavorato». Ha aggiunto che per lui adesso tutto è stato risolto, che è tornato splendido come prima, un uomo da Marte come vuole essere. Un avviso ai naviganti per far capire che il favorito è sempre lui.«La partenza? Tutto ok, ma non voglio farne un problema più di tanto». Del resto per vincere bisogna correre veloci. «E io posso farlo più di tutti», ha aggiunto.
Non c’è più, però, la spavalderia di qualche tempo fa perché adesso Yoahn Blake è davvero pericoloso e in grado di batterlo. Leggenda sì, ma con prudenza perché i rischi sono davvero tanti. «Quando mi presento in una competizione come Olimpiadi o Mondiali non penso mai che posso perdere, ma...». Stavolta c’è un ma e allora Bolt ha aggiunto: «Se dovesse succedere, non sarebbe la fine del mondo».
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